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L'unione sarda. Il Pdl rinuncia alle primarie Cappellacci: sono io il candidato

Centrosinistra nervoso. L'Idv: l'alleanza rischia di frantumarsi

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Le elezioni regionali si avvicinano in un clima di grande incertezza per il centrodestra, a causa di alcune divisioni interne ma soprattutto delle fibrillazioni nazionali e del declino politico del leader incontrastato degli ultimi vent'anni, ovvero Silvio Berlusconi. Nel corso del vertice di ieri a Villa Devoto (oltre a Cappellacci, erano presenti l'assessore Mario Floris per l'Uds, Nizzi, Pittalis e l'assessore Zedda per il Pdl, Oppi e Steri per l'Udc, Meloni e Dedoni per i Riformatori, Franco Cuccureddu per l'Mpa e Ignazio Artizzu), oltre due ore di discussione, a tratti accesa, oltre alle solite scintille tra Udc e Riformatori, sono state prese alcune decisioni. La prima è quella di riconvocarsi al più presto, probabilmente all'inizio della prossima settimana, per affrontare il nodo decisivo: il nome del candidato governatore.
LA CONFERMA Nodo che per Cappellacci non c'è: «La ricandidatura del presidente uscente è un fatto automatico», ha detto il governatore poco prima di affrontare il faccia a faccia con gli alleati. E Cappellacci non è neanche sfiorato dall'idea che Berlusconi possa mettere il veto sul suo nome. Anche perché l'ex premier è in tutt'altre faccende affaccendato. Ne sapremo di più la prossima settimana. Per intanto, la maggioranza ha deciso di procedere all'assestamento di bilancio per il 2014 e di approvare la modifica dell'articolo 43 per l'abolizione delle Province.
Prima, però, Udc e Riformatori, divisi da fiera rivalità, hanno duellato, sino a provocare la reazione di qualcuno: «Gli elettori vogliono sapere chi è il nostro candidato e come intendiamo andare avanti. Di queste lotte intestine non gli importa». Cappellacci è convinto di spuntarla, anche perché altre candidature all'orizzonte non ne sono spuntate, a meno che Mauro Pili non alzi il velo sulle sue intenzioni.
IDV ALL'OFFENSIVA Nel centrosinistra prosegue la fibrillazione alimentata dai malumori dei partiti minori dell'alleanza che non partecipano alle primarie. Il vice segretario regionale, Salvatore Lai, ieri ha diffuso una dichiarazione perentoria: «Il tavolo del centrosinistra deve essere immediatamente riconvocato prima che l'alleanza vada in frantumi: abbiamo bisogno di elaborare un programma che metta al primo posto la lotta alla povertà e la tutela dei diritti. Solo allora potremo scegliere un candidato condiviso che si faccia garante del programma e non sia espressione di un solo partito». L'Italia dei Valori - assicura Lai - non intende delegittimare le primarie ma per come l'iniziativa si è sviluppata, ora non è più all'altezza del compito. «Una consultazione organizzata in questo modo rischia di trasformarsi in una lotta interna tra le varie anime del Pd e di rivelarsi un clamoroso flop per gli elettori del centrosinistra. Siamo ancora in tempo per fermare la macchina e iniziare a ragionare sui programmi».
MURINO, ADDIO AL PSD'AZ Intanto, l'ex presidente dell'Ente foreste Giorgio Murino, avvocato ogliastrino di Elini, già vicesegretario nazionale del Psd'Az, ha lasciato i Quattro Mori per approdare nel Centro democratico di Roberto Capelli. Sarà referente del partito in Ogliastra insieme a Mario Murru e Giacomo Usai. Ufficialmente, nessun rancore verso i sardisti. «Ora», dice Murino, «sono lieto di proseguire il mio cammino con il Centro democratico, unico partito in grado di offrire un salto di qualità nella difesa dei diritti dei sardi a Roma, unico luogo istituzionale in cui avvengono le decisioni che segnano il nostro futuro». Ulteriori dettagli nella conferenza stampa che oggi Capelli e Murino, con Murru e Usai, terranno a Lanusei. (iv. p.)

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