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L'unione sarda. Benefattore senza volto in chiesa: «Venni sfamato dalla Madonna»

Offerta anonima e un breve messaggio deposti ai piedi dell'altare

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NUORO «Un'offerta consistente». Quanto? «È il gesto, non l'importo che conta». Taglia corto don Francesco Mariani, parroco di San Giuseppe che richiamando l'obolo della vedova del Vangelo di Luca ( «Costoro han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere») invitando i fedeli a riflettere. Perché ci sarà pure, come accade in qualche altra città sarda, chi per vergogna o apparire generoso dona pubblicamente durante la messa bottoni o banconote false, ma a Nuoro non manca chi è capace di piccoli-grandi gesti.
BENEFATTORE SCONOSCIUTO Don Mariani l'altro giorno ha notato nel cestino depositato ai piedi dell'altare un foglio bianco piegato in quattro che custodiva una o più banconote. Diciotto righe scritte in bella e ordinata calligrafia con un finale che potrebbe fare da titolo: «Io ho già». Raccontano un episodio che dimostra quanto sia radicata la solidarietà di poveri tra poveri. Una mamma che, «molti anni fa», chiedeva aiuto alla Madonna per sfamare i suoi bambini. Andò a fare la sua comunione e, tornata al posto, si accorse che qualcuno durante la sua assenza aveva depositato cinquanta lire nella borsetta.
BONTÀ SENZA VOLTO Una benefattrice o un benefattore sconosciuto, con i puntini di sospensione che portano a una Divina Provvidenza travestita da uomo o donna «che ancora una volta ci aveva sfamati». E quel gesto di «tanti anni fa», assolutamente anonimo, ha voluto riproporre il donatore, scrivendo un messaggio semplice quanto importante che piacebbe anche a Papa Francesco: «Io non ho molto, ma forse anche oggi c'è bisogno di pane e latte e io ho già». Il parroco di San Giuseppe ha letto il messaggio dall'altare senza fare commenti: «Ho pregato per quella mamma - si limita a dire don Francesco Mariani - sapendo che a Dio non servono i nomi e, anzi, come dice il Vangelo, la tua elemosina resti segreta e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
CARITAS POTENZIATA Un segreto che presuppone soprattutto il silenzio, ribadisce il sacerdote, «ogni parola rischia di rovinare la bellezza e l'importanza di questo gesto bello e importante perché semplice». Oltre che nella sua parrocchia, il direttore di Radio Barbagia e fondatore della cooperativa sociale Il Mandorlo, conosce molto bene i bisogni anche come direttore della Caritas diocesana impegnata, «silenziosamente», su molti fronti: «Su sollecitazione del vescovo monsignor Mosè Marcia stiamo finalmente concretizzando un progetto riorganizzativo che sarà ufficializzato nei prossimi giorni», conclude don Francesco Mariani anticipando solo che a Nuoro nei giorni scorsi sono arrivate tre suore vicenziane.
IL VESCOVO Si punta a moltiplicare l'impegno verso coloro che - come ha detto monsignor Marcia nella sua omelia del Redentore - «più hanno bisogno e, per pudore, non tendono neanche la mano». Un pudore che, per fortuna, contagia anche i benefattori.
Michele Tatti

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