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La nuova sardegna. Lodine compra il monte Puddis

Il sindaco: diventerà un parco aperto a tutti ma creerà anche posti di lavoro

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di Giovanni Maria Sedda

LODINE La vicina montagna amica diventa pubblica e di proprietà della piccola comunità di Lodine. L’atto di acquisto è stato firmato dal sindaco del piccolo centro, Antonio Congiu, mercoledì scorso, davanti a un notaio di Nuoro. Ma la notizia dell’acquisto di Puddis si è subito diffusa nel piccolo ma ridente centro o adagiato su un altopiano a 880 metri sul livello del mare. E già da ieri molti abitanti di Lodine hanno iniziato a percorrere gli antichi sentieri della montagna, il cui punto più alto, “Su nodu de Loiloi” sovrasta di poco le case del centro abitato toccando, in vetta, i 911 metri. Un’altezza non elevata, dunque, ma da “Loiloi” si domina un paesaggio vasto e stupendo. Come scriveva Giacomino Zirottu nel suo libro «Dal punto più alto si domina un panorama di straordinaria bellezza ed ampiezza: dall’Ortobene al massiccio calcareo di Oliena e Orgosolo, dal monte di San Giovanni che si erge isolato al centro del Supramonte, alla catena del Gennargentu, per chiudersi, a occidente sui vicini picchi di Ollolai e quelli più lontani di Teti». Ma ancora più stupendo è il paesaggio delle valli che la montagna sovrasta. A partire da quella del fiume Gusana, l’affluente principale dell’omonimo lago, situato anche ai piedi del territorio di Lodine, per finire in quella del rio de Bidda, in territorio di Gavoi. Un paesaggio che i lodinesi possono ammirare anche dal nuraghe adiacente all’antica parrocchia di San Giorgio che fanno visitare a tutti gli ospiti. Lo hanno fatto anche con Renato Soru, quando era ancora governatore della Sardegna. Ma ora quel paesaggio da “Su nodu de Loiloi” è ancora più suggestivo e più vasto. Da lì, infatti, si possono ammirare oltre alle valli anche tutte le articolazioni e le varie anse del lago che è tra i più belli dell’isola, anche perché circondato da boschi e monti e, d’inverno, incorniciato dalla neve delle cime del Gennargentu che lo fanno somigliare ai laghi alpini. Ora quella montagna, fa parte del patrimonio di Lodine e i suoi 58 ettari si aggiungeranno ai 767 dellintero agro. «Uno degli obiettivi principali dell’acquisto _ afferma il sindaco Antonio Congiu _ è quello di far diventare il terreno pubblico un luogo d’accoglienza, da visitare e da destinare attraverso i suoi percorsi a finalità sportive e turistiche, ma anche per valorizzare l’ambiente attraverso un cantiere forestale che, oltre ai posti di lavoro, abbellisca il bosco, ora non facilmente percorribile».

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