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L'unione sarda. Scuola, inizio nel caos

Piano di dimensionamento, si va al Consiglio di Stato

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A tre giorni dalla prima campanella dell'anno le scuole in Sardegna rischiano di finire nel caos. Il Piano di dimensionamento scolastico è diventato tema di scontro istituzionale tra Regione e ministero dell'Istruzione, inasprito a colpi di delibere, ricorsi al Tar e controricorsi al Consiglio di Stato. L'ultimo round si è consumato ieri: Francesco Feliziani, vicedirettore dell'Ufficio scolastico regionale (Usr), ha confermato in una conferenza stampa l'intenzione di mantenere attivo il Piano «secondo quanto espressamente indicato dalla delibera regionale 24/39 del 27 giugno». Una decisione presa nonostante il dietrofront dell'assessorato, effettuato tramite un'altra delibera, datata questa volta 10 settembre, nella quale si invita l'Usr a ritornare all'ordinamento antecedente all'approvazione del Piano. «Quest'ultima comunicazione è irricevibile - spiega Feliziani -, mesi fa sono stati avviati meccanismi burocratici irreversibili che non possono essere modificati all'ultimo momento». Il funzionario ministeriale è sicuro che la posizione adottata rispetti anche la sentenza del Tar. «Il Tribunale ha annullato gli atti pubblicati a marzo, ma non le successive modifiche di giugno alle quali noi attualmente ci atteniamo». Feliziani l'ha definita una partita giocata male fin dall'inizio e scarica le colpe di questo pasticcio sulla Regione. Ma l'assessore all'Istruzione Sergio Milia respinge le accuse: «Mi sorprende l'atteggiamento incoerente degli uffici scolastici di viale Regina Margherita. Nelle riunioni tecniche hanno sempre confermato di essere semplici esecutori delle nostre disposizioni, mentre ora si ribellano contro le stesse». Tra polemiche incrociate le lezioni cominceranno così tra tante incertezze. Un'eventuale richiesta di ottemperanza alle sentenze del Tar rivoluzionerebbe, infatti, il lavoro di dirigenti e personale in pieno anno scolastico.
Luca Mascia

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