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L'unione sarda. Pdl, vertice dopo il Papa

Il 23 settembre l'incontro per la pacificazione convocato da Cicu Ma i rapporti con Pili, Lombardo e Diana sembrano irrecuperabili

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Cicu media, Cappellacci aspetta che l'iniziativa vada a buon fine. In gioco c'è infatti la ricandidatura del governatore, annunciata da tempo ma che non tutti condividono. E, con lui, sono in stand by anche altri “notabili” del Pdl. Perché ormai è certo: «Salvo colpi di scena, le primarie non si faranno. Non ci sono più i tempi». A confermarlo è Settimo Nizzi, coordinatore regionale.
LA PACIFICAZIONE Salvatore Cicu è il parlamentare sardo più anziano del Pdl. Non risulta abbia un mandato nazionale per un tentativo di pacificazione comunque gradito sia a Roma-via dell'Umiltà che a Cagliari. La sua lettera l'ha spedita via e-mail. L'incontro è già in agenda: la data, ancora orientativa, è quella del 23 settembre, lunedì, forse ad Arborea. Cioè il giorno dopo la visita di Papa Francesco a Cagliari. Ancora però non si sa se tutti, a cominciare dalle anime più critiche rispetto all'ipotesi di un Cappellacci-bis, accetteranno l'invito, rivolto ai parlamentari, agli ex parlamentari e al capogruppo in Consiglio regionale. Mauro Pili anche di recente ha fatto capire - pur non confermandolo - che non è da escludere una sua corsa solitaria. E Claudia Lombardo? La presidente dell'assemblea il 23 non ci sarà, ma potrebbe essere interpellata da Cicu a breve.
SITUAZIONI INTRICATE Come quella di Pili, quelle della Lombardo e dell'ex capogruppo Mario Diana (ieri ha detto di attendere, dopo la riproposizione di Cappellacci, «il nome del candidato del Pdl») sembrano essere le situazioni più intricate. Forse irrisolvibili. Tra gli outsider nella corsa alla presidenza, oltre ai nomi di Pili e Lombardo, potrebbe esserci anche quello dell'ex sindaco di Cagliari, Emilio Floris. Il senatore ha ribadito di recente la sua disponibilità qualora, mancando l'unità, la sua figura risultasse unificante fra tutte le anime della coalizione. E c'è chi tira in ballo lo stesso Cicu.
IL GRUPPO CONSILIARE Il capogruppo Pietro Pittalis lancia un monito: «Occorre ripristinare, in un partito popolare come il Pdl, le condizioni di dialogo necessarie in occasione delle decisioni importanti. Chi non ci sta esca allo scoperto, ma se ne assuma le responsabilità. Non è più tempo di personalismi».
LE POSIZIONI Il cordinatore Settimo Nizzi conferma: «Tutti, nel Pdl, esprimono in piena libertà le proprie posizioni: al partito interessa la sintesi, l'unità. Il presidente Cappellacci si ripropone. Ci sono altre figure che si stanno proponendo e altre che si proporranno: l'importante è arrivare a una scelta il più possibile condivisa nonostante le diversità di visione». Concetto espresso anche da Emilio Floris, che però aggiunge: «Ogni tentativo che tende a portare un'unificazione del partito è ben accetto. Ma l'iniziativa annunciata da Cicu sarebbe dovuta nascere dal presidente Cappellacci, nel momento in cui si propone come prosecutore di un percorso, per trovare una condivisione sul suo nome e sui programmi che non sempre c'è stata. L'esperienza insegna che per vincere», conclude Floris, «si deve partire da una forte coesione interna».
Lorenzo Piras

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