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L'unione sarda. Distretto culturale, primi sì

NUORO. Operatori favorevoli al progetto di filiera rilanciato da Confindustria

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NUORO L'idea di un distretto di spessore regionale, poggiato sulla cultura che in Barbagia è settore da 2700 posti di lavoro e 106 milioni di reddito, si fa strada tra gli operatori. C'è chi ha familiarità col progetto grazie alle interlocuzioni avviate dalla Camera di commercio a giugno e chi scopre ora che Confindustria rilancia l'iniziativa una possibilità di cui si sente la mancanza. In ogni caso, tutti d'accordo per mettere in piedi un sistema virtuoso fondato sulle sinergie tra privati e settore pubblico che in una città pur piena di musei e attrattive culturali restano ancora lontani.
LIBRERIA «Il distretto culturale? Sarà il tema del convegno itinerante previsto nel Nuorese in autunno», annuncia Pierfranco Fadda, della libreria Mieleamaro, partner dell'associazione Liberos che già interpreta la filosofia del fare sistema. «È positivo che si valorizzi la logica di rete mettendo in relazione ciò che di positivo c'è nel territorio. L'importante è che non ci sovrapponga ma si facciano ragionamenti comuni», aggiunge Fadda mentre accoglie Terry Brooks: lo scrittore re del fantasy si affaccia nel negozio del corso Garibaldi. «Il distretto consentirebbe di accedere a progetti europei a cui i singoli operatori non potrebbero concorrere. Entrerebbero risorse per tutti, credo sia un ragionamento intelligente».
ACQUARIO A Cala Gonone il flusso di visitatori è forte nonostante il calo di 4500 presenze rispetto a un anno fa per colpa delle difficoltà delle scuole e delle famiglie italiane. Ma finora nel corso dell'anno si contano 47 mila presenze. L'acquario è forza turistica di prim'ordine e vive già l'idea di fare rete. «Autonomamente ci muoviamo da tempo in questa direzione», dice il direttore Flavio Gagliardi. Non a caso, l'acquario ospita un percorso fotografico sul museo Nivola, collabora con quello delle maschere mediterranee di Mamoiada. «Se l'operazione è strutturata - aggiunge Gagliardi pensando al distretto - è meglio. Qui il turista viene in ciabatte e costume da bagno, ma vogliamo che si renda conto che c'è un entroterra da scoprire». In questi giorni ai visitatori viene proposta la forza emozionale delle Cortes aperte a Oliena.
SOFTWARE A Bolotana uno studio di informatica colleziona premi e interloquisce con webmaster del mondo. «Noi operatori siamo abbandonati a noi stessi, le risorse del territorio non vengono valorizzate, ma confinate in un ruolo periferico», dice Mariano Ortu, che ha realizzato un software sulla sicurezza nella gestione delle password. Un successo delle periferie promosse dalla rete. «Abbiamo le potenzialità, ma c'è il silenzio delle istituzioni. Il distretto sarebbe un toccasana».
Marilena Orunesu

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