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L'unione sarda. «Ruia group fuori da Keller»

Colpo di scena dopo un anno di conferme sulla partecipazione del colosso indiano

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di Paolo Paolini
Chi comanda alla Keller di Villacidro? Da un anno la Ruia group è indicata ufficialmente come socio forte. Ora Pratul Jain, responsabile di Fusioni e acquisizioni del gruppo indiano, nega senza mediazioni in una lettera all'Unione Sarda: «Vi preghiamo di non collegare il nostro nome con qualsiasi attività stia attualmente accadendo a Keller». Ma allora chi tira i fili della New Sardinian Railways, la società creata dall'irlandese Molton Way - i cui azionisti sono ancora ignoti - per prendere in affitto la fabbrica?
LA SITUAZIONE Il momento è delicato, le indiscrezioni si affastellano. In questo mare tempestoso ci sono alcuni punti fermi. Tra un mese i creditori della Keller dovranno dire sì o bocciare la proposta avanzata dalla Nsr per i debiti pregressi. Se accetteranno, i cancelli dell'impianto di Cannamenda dovrebbero riaprirsi per 271 dipendenti con l'obiettivo di produrre 212 carrozze ferroviarie per il mercato egiziano. Per inciso: dieci impiegati sono già tornati al lavoro. Sino ad oggi tutti hanno dato per scontato che la presenza di Ruia e della sua controllata Jessop fosse garanzia di esperienza e successo in un mondo complesso e particolare come quello ferroviario. «Certo, hanno precisato che sono fuori», ribatte Marco Serpi, l'ex direttore generale nominato commissario liquidatore della Keller, «però l'operazione per l'affitto biennale è partita con un gruppo di investitori a maggioranza indiana, che ha già dato il via libera alla capitalizzazione della società: deliberati dieci milioni, già versati tre e mezzo, altri due e mezzo nelle prossime settimane». Chi ha firmato e firmerà gli assegni milionari? «Sappiamo che nella compagine azionaria ci sono altri due grandi gruppi esteri. Non sappiamo invece se i soldi che sono arrivati e arriveranno dentro la Nsr saranno erogati solo da loro o anche da altri».
LA MAIL INDIANA Il caso esplode con una lettera firmata da Pratul Jain: «Saremmo entusiasti di acquisire Keller ed estremamente fiduciosi nella possibilità di rianimare la compagnia. Sorprendentemente non abbiamo mai ricevuto alcun verdetto circa le nostre proposte e ora leggiamo alcune notizie su una collaborazione del nostro gruppo con Molton Way e New Sardinian Railways, includendo addirittura una richiesta di investimento da parte della Regione Sardegna, dando assicurazioni e firmando accordi con l'unione dei clienti Keller. Vorrei chiarire che il nostro gruppo non ha intrapreso nessuna di queste attività e non conosciamo né siamo collegati e nemmeno abbiamo mai collaborato con Molton Way e New Sardinian Railways». E ancora: «L'ultima volta che ho visitato la Sardegna è stato nel novembre del 2012 e dopo nessun rappresentante del nostro gruppo è più stato lì. Anche la lettera con cui sono stato autorizzato a trattare la questione è scaduta nel febbraio del 2013. Non vogliamo che il nostro nome sia associato all'utilizzo di fondi pubblici della Sardegna o alle assicurazioni date ai sindacati e ai creditori».
Va detto che qualche giorno prima di prendere una posizione così netta, ufficiale, lo stesso manager aveva dialogato via mail con il commissario liquidatore per capire lo stato dell'arte.
LA VERSIONE DI SERPI Dopo il flop nella trattativa con Skoda, il commissario liquidatore pesa ogni parola: «C'è un piano industriale presentato dalla Nsr anche ai sindacati e alle istituzioni di 105 milioni di euro in due anni che prevede il riassorbimento di 271 lavoratori a Villacidro con un fabbisogno stimato in quasi 450 persone in ventiquattro mesi. Per quanto riguarda la Ruia/Jessop, ha portato avanti una trattativa da giugno a dicembre 2012 e poi nulla si è più saputo». È sicuro che il rilancio della fabbrica villacidrese sia tutt'altro che ballerino, in balìa di venti tempestosi che soffiano dall'India: «Sono convinto che l'operazione per questi due anni darà grandi soddisfazioni a tutti nel pieno rispetto della procedura concorsuale. Il piano, giusto ricordarlo, non prevede un euro di finanziamento pubblico». E la partecipazione della Sfirs? «La New Sardinian Railways ringrazia la Regione per la legge approvata a luglio che consentirebbe alla Sfirs di far parte della compagine azionaria, anche se questo eventuale coinvolgimento sarà studiato più avanti».

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