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L'unione sarda. «Un uomo di fede, stava per sposarsi»

NUORO. Familiari rinchiusi nel dolore, lo strazio della fidanzata Sara, il ricordo del cappellano

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NUORO Nella casa color ocra tutti hanno un ricordo felice del maresciallo morto nella Repubblica Ceca. «L'ultima volta che abbiamo preso un caffè gli ho chiesto: regalami un sorriso. Adesso mi auguro che il sorriso di Dio viva in lui», dice padre Mariano Asunis, cappellano della Brigata Sassari. E poi: «Umanamente non ci sono parole da portare a una famiglia che ha già avuto un'altra tragedia, ma è forte, di fede. Anche Roberto era un uomo di fede, non gli mancava mai il sorriso».
I genitori preferiscono il silenzio. Simone Selloni, autista della Asl in pensione, e Grazia Catte evitano parole e lacrime in pubblico. Rivivono nei ricordi ormai intinti nel pianto l'ultimo incontro felice col figlio, il 2 settembre. Festa di famiglia per i 50 anni di matrimonio dei genitori. C'erano tutti: Gavino, il fratello poliziotto, la sorella Annamaria che vive a Nuoro, Bastianina che sta a Roma.
Nella casa di via Ballero la mamma scorre tra le lacrime anche gli attimi dell'ultima telefonata. Domenica sera ha sentito la voce del figlio senza sapere che fosse per l'ultima volta. Ha colto la sua voglia di tornare, venerdì, al termine dell'addestramento, per rivedere la fidanzata Sara Camboni. Con lei Roberto Selloni pensava al matrimonio dopo anni di convivenza. Aveva da poco acquistato una casa nel quartiere Città Nuova. Scelta importante, segno inequivocabile del legame radicato con la sua città nonostante le tante missioni lo portassero spesso lontano: due volte in Kosovo, una in Iraq, tre in Afghanistan. Forse pensava di tornare proprio in Afghanistan, l'anno prossimo. «Aveva una preparazione eccezionale e un grande entusiasmo», ricordano i Sassarini. «Era sempre sorridente e disponibile. Faceva il militare con grande passione», dice lo zio Mario Selloni davanti alla casa di via Ballero dove il viavai è pieno di tristezza. ( m. o. )

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