NUORO «Le indennità dei nostri amministratori oltre a essere numerose e sbilanciate di genere, sono mal calcolate». Tradotto: il sindaco Bianchi e la sua giunta prendono più di quanto dovrebbero. Il consigliere del Pdl Giuseppe Montesu scrive al presidente dei revisori dei conti per chiedere il rispetto delle leggi e il recupero delle indennità erogate e non dovute agli amministratori nuoresi dal 1 gennaio del 2006 e che riguardano la giunta Bianchi e quella Zidda.
Montesu denuncia che l'annunciato taglio del venti per cento delle indennità degli amministratori nuoresi non è altro che una bufala. «Siamo davanti ad atti amministrativi che solo la Corte dei Conti, può dirimere e da cui i nostri amministratori si tengono lontani - scrive Montesu - il sindaco ha mostrato dei numeri senza dire come sono ricavati e senza confrontarli con quelli che dovrebbero essere secondo il decreto ministeriale 119 del 2000 che regola le indennità degli amministratori». Un decreto che, per i sindaci dei capoluoghi di Provincia (il caso del Comune di Nuoro) aveva previsto una indennità massima parificata a quella dei comuni con una popolazione tra i 50mila ei 100mila abitanti: massimo otto milioni di lire. Poco meno di 4mila euro al mese. Ed è proprio su questa cifra che Montesu attacca. «Bianchi - dice - dal primo giorno del suo mandato, aveva un'indennità lorda di riferimento di 4.650 euro al mese, ma per legge doveva percepire 3.720. Oggi, dopo il taglio la sua indennità dovrebbe essere 3.720, che in caso di mancata aspettativa si dimezza, quindi non siamo di fronte ad un taglio ma ad un allineamento dovuto, rimane da restituire la differenza dal giugno 2010». Montesu fa i conti anche al vicesindaco Leonardo Moro che «dal giugno 2010 percepiva un'indennità mensile di 3487 euro ma ne doveva prendere 2147. Dopo la riduzione - afferma Montesu - deve tagliare ancora 642 euro e restituire quanto percepito illegittimamente dal 2006».
Anche gli assessori, secondo Montesu, prendono in più, «140 euro rispetto a quelli dovuti, così come il presidente del Consiglio Comunale». (f.le.)