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L'unione sarda. Duplice messaggio di fuoco

MACOMER. Attentato contro le auto di Federico Castori e Serafino Motzo

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MACOMER Un attentato incendiario dal doppio effetto e non solo perché alla fine le fiamme partite dall'auto di Serafino Motzo, 40 anni, funzionario della società mista che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, hanno coinvolto l'utilitaria di Federico Castori, 41 anni, imprenditore, sardista, consigliere comunale e provinciale di opposizione. Nessun dubbio sull'origine dolosa dell'incendio che sarebbe confermata anche dalle immagini di un video la cui esistenza non è stata però confermata dagli investigatori.
DOPPIO MISTERO Se non è chiara la dinamica, ancora più difficile stabilire un movente, anche se viene spontaneo il collegamento con le vicende che stanno investendo gli ultimi giorni della Gst il cui destino sarà deciso domani con l'assemblea civica che dovrà decidere se sciogliere la società mista o vendere le quote di maggioranza detenute dal Comune. Serafino Motzo è funzionario della società ma con un ruolo solo operativo e, quindi, niente avrebbe avuto a che fare con il licenziamento dei quattro operai deciso dall'amministratore delegato Nello Melis in aperto contrasto con la giunta comunale. Da un lato è difficile collegare l'attentato alla Gst, ma dall'altro sembra azzardato pensare che all'una di notte di ieri chi ha dato fuoco nella centralissima via Mazzini alla Fiat Punto di Serafino Motzo non abbia messo in conto che le fiamme si sarebbero propagate alla Fiat Multipla parcheggiata a fianco e non sapessero, vista la notorità, che quell'auto era di Federico Castori.
LE INDAGINI Motzo e Castori sono infatti vicini di casa e, quindi, facili bersagli di un doppio messaggio, magari senza un obiettivo preciso che in ogni caso finisce per intorbidire le acque politiche. A dare le prime risposte certe dovranno essere comunque i carabinieri e gli agenti del commissariato di Macomer intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco subito dopo l'allarme lanciato da alcuni vicini di casa di Serafino Motzo e Federico Castori. «Non mi sono accorto di niente - racconta il consigliere comunale e provinciale sardista - a svegliarmi sono stati i vicini e quando sono uscito c'erano gia i vigili del fuoco e i carabinieri».
RISPOSTE IN UN VIDEO Nessuna dichiarazione da parte di Federico Castori sulla dinamica e il possibile movente. Colto di sorpresa e incapace di fare ipotesi anche Serafino Motzo. Le due vittime dell'attentato incendiario hanno sottoscritto la denuncia in caserma e sono stati sentiti a verbale dai carabinieri. Gli investigatori mantengono il più stretto riserbo sulle indagini, rifiutando anche qualsiasi commento sulla presenza di un filmato che, studiato fotogramma per fotogramma, potrebbe oltre che chiare la dinamica del raid incendiario portare all'individuazione dei responsabili.
Francesco Oggianu

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