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L'unione sarda. Lavori in perenne ritardo? La Regione: «Via l'impresa»

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«L'impresa non ce la fa? Che la cambino, subito però: si è perso già troppo tempo». Angela Nonnis, assessore regionale ai Lavori pubblici, percorre la Carlo Felice tutti i giorni: scende da Oristano a Cagliari e all'altezza del tratto Sanluri-Serrenti si mette in coda come tutti i sardi prigionieri di un cantiere stradale che non si chiude da otto anni.
INCONTRO Lunedì scorso ha incontrato i vertici sardi dell'Anas, presente un alto papavero venuto da Roma. Si doveva discutere della rete viaria statale lunga quasi 3000 chilometri d'asfalto. Lo scandalo dei lavori-lumaca nei venti tra i due paesi del Campidano ha occupato buona parte della discussione. «La responsabilità diretta è dell'Anas», precisa l'assessore, «per quanto ci riguarda possiamo soltanto fare pressioni per venire a capo della vicenda. Lo abbiamo fatto in passato, l'ho fatto ora con più forza. Si cambi subito l'impresa, e si riparta dall'appalto. Si fa molto più in fretta».
Un ribaltone simile era avvenuto nel tratto di Mogoro nel 2006: la ditta che aveva vinto l'appalto (anche allora con un ribasso record) aveva tirato i remi in barca e chiuso il cantiere.
I LAVORI L'Anas, su pressing della Regione (Soru al timone), aveva trovato il modo di risolvere il blocco sostituendo l'impresa costruttrice. Un'ipotesi del genere è all'ordine del giorno su questi due tratti di Carlo Felice. Quello da Serrenti fino allo svincolo di Villasanta è tutto sommato a buon punto: lo stato di avanzamento dei lavori è arrivato al 95 per cento (fonte Regione). Dal finanziamento iniziale di 61 milioni, l'importo finale è arrivato quasi a quota 80 milioni: la Mambrini ha denunciato una serie di sorprese durante i lavori riuscendo a ottenere grazie alla carta bollata il riconoscimento delle «riserve»: il termine tecnico usato nel mondo dei lavori pubblici per farsi pagare le maggiorazioni e rifarsi del ribasso che aveva permesso di aggiudicarsi il bando.
Il tratto di Nuraminis (31 milioni stanziati) è invece fermo ad appena il 15 per cento e non c'è aria di ripresa in tempi rapidi.
CARTA BOLLATA Anche in questo caso è materia per gli avvocati: sono lievitati i costi, perfino quello dello smaltimento delle macerie, tra azienda-statale e impresa (sempre la Mambrini) non c'è accordo. Non è improbabile che si possa arrivare a un ritiro. «Se è così, non perdano altro tempo», aggiunge l'assessore Nonnis. I rapporti Regione-Anas non sono stati mai idilliaci, ma si tratta di una convivenza forzata. Motivo semplice: la Regione ha il compito di reperire i finanziamenti, l'Anas quello di gestire progetti e appalti.
SASSARI-OLBIA «Se c'è collaborazione, i risultati però arrivano», commenta Nonnis riferendosi in particolare alla vicenda della Sassari-Olbia arrivata in due anni dai finanziamenti alla fase dei cantieri. Un caso fortunato, dovuto al fatto che questa opera pubblica è stata presa in mano da un commissario governativo (Palazzo Chigi nominò Cappellacci) col potere di dare una spallata alla lentocrazia.
IL TRATTO NORD Per completare la Carlo Felice occorrono quasi due miliardi. Cifra stimata dai tecnici della Regione, necessaria per allargare e riasfaltare l'intero tracciato da Tramatza fino a Sassari. Soldi che nessuno ha in tasca, la Regione dovrebbe riuscire a recuperarli dall'Europa e dal governo. Per il momento sono stati trovati i fondi per pagare le progettazioni necessarie (nove milioni).
IL MINISTRO Il recente viaggio del ministro delle Infrastrutture Lupi ha invece fruttato 120 milioni (promessi, è bene precisare subito). Quanto dovrebbe servire per mettere in pratica una sorta di piano B, intervenendo nei punti più a rischio. Vale a dire gli svincoli a raso tra i chilometri 121 e 209. Il progetto per eliminarli è a buon punto, comprese le stime dei costi necessari per le opere.
LE STIME Cinque gli incroci da mettere in sicurezza: Paulilatino (spesa 6 milioni), Macomer Nord-Mulargia (12 milioni), Bonorva-Pozzomaggiore (25 milioni), Cossoine ( 15 milioni) e il chilometro 190 (12 milioni). Vari interventi urgenti, seppure minori, sono stati comunque progettati lungo l'asse stradale tra il chilometro 108 e il chilometro 209 per una spesa stimata di 38 milioni dallo studio di fattibilità in fase di approvazione all'Anas. Tempi? Visti i precedenti, nessuno si sbilancia.
Antonio Martis

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