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L'unione sarda. Intercettazioni in dialetto Nominati cinque periti

DROGA. Prosegue l'inchiesta sulla banda di Mesina

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Il Gip di Cagliari Giorgio Altieri ha dato incarico ieri mattina a cinque periti di tradurre oltre 600 intercettazioni telefoniche e ambientali della maxi inchiesta sulle bande di trafficanti di droga capeggiate da Graziano Mesina e dal suo amico di vecchia data Gigino Milia.
La curiosità è che il magistrato, nel scegliere gli esperti, ha tenuto conto dei diversi dialetti utilizzati dagli indagati, originari di luoghi diversi nell'Isola. Due si occuperanno dunque di ascoltare e trascrivere le conversazioni in barbaricino e affini, altri due in cagliaritano e il quinto avrà a che fare coo dialoghi in cui sono utilizzati i dialetti tipici dell'Oristanese. I tempi? almeno sei mesi, a quanto pare. Ieri a rappresentare l'accusa in aula c'era il procuratore aggiunto di Cagliari Gilberto Ganassi che ha coordinato la lunghissima inchiesta condotta che lo scorso giugno ha portato in cella dopo sette anni Graziano Mesina ed i suoi presunti complici. Intanto, chiuso il troncone relativo alle indagini sul traffico di stupefacenti lungo la rotta Calabria-Milano-Sardegna, i carabinieri di Nuoro e la Dda di Cagliari stanno lavorano in gran segreto agli altri filoni di un'inchiesta che sembra promettere nuovi clamorosi sviluppi. In particolare si sta approfondendo la tranche relativa agli altri affari che sarebbero stati gestiti dalla gang messa in piedi dall'ex primula rossa del Supramonte, che secondo quanto emerso dalle intercettazioni progettava anche sequestri di persona.

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