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L'unione sarda. Ma sul ministro sardo nessun impegno

«La Regione dovrà discutere da pari a pari col prossimo governo»

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 Dal nostro inviato
OLBIA Silvio Lai lo presenta quasi come se fosse già il presidente del Consiglio, e allora viene spontaneo chiedere a Bersani del suo futuro governo: compresa la squadra. Per esempio, la Sardegna è ferma da due giri nella giostra dei ministri: nessuno con l'ultimo Berlusconi (unico legame con l'Isola, il sottosegretario Giuseppe Cossiga), nessuno con Monti. Ma su un ritorno al passato, da questo punto di vista, il segretario del Pd non si sbilancia: «Per le primarie sto visitando tutte le regioni», sorride rispondendo ai giornalisti nella conferenza stampa di Olbia, «non vorrei finire il giro e aver già la lista dei ministri... Vedremo».
CONFRONTO Persino troppo sincero, forse: e allora Pier Luigi Bersani attenua un po' il concetto, «ho una grande stima dei sardi e del contributo che potranno dare al nuovo centrosinistra. La mia idea è che Stato e Regione debbano affrontare da pari a pari i problemi locali». Ma quanto ai nomi dei ministri, «per adesso fermiamoci qui».
Che poi, un eventuale futuro governo ne avrà di nodi da sciogliere, a partire dai rapporti con Mario Monti. Totale lealtà verso il Professore, ma anche una frecciatina sulla sua battuta domenicale («Italia affidabile, ma non posso garantire per chi governerà dopo», aveva detto): «Spero che Monti sia ottimista sul futuro del Paese», sottolinea Bersani, «e che dia anche all'estero, nel momento in cui chiede di investire sull'Italia, un'immagine della fiducia che noi abbiamo». Comunque «secondo me è stato frainteso», conclude il leader democratico, prima che la sua puntualizzazione faccia parlare di scontro a distanza col premier.
Del resto, prosegue, «ogni giorno mi fanno l'esame col montimetro », scherza ancora il segretario, «ma se c'è il Professore lo si deve soprattutto a noi. Lo ripeto da un anno: siamo leali col governo, lo porteremo a scadenza perché abbiamo dato la parola. Ma ci sono cose che non ci sono piaciute e non ci piacciono». Esempi? «Non è risolto il tema delle pensioni finché resta il problema degli esodati. Non va bene che ogni sei mesi si tirino schiaffoni alla scuola. E con gli enti locali non è mai scoppiato il feeling: vorrei ricordare che non sono una malattia, ma forse un pezzo della medicina».
ALLEANZE Da Monti a Montezemolo: «Non siamo settari ma dialoganti», dice Bersani, di fatto confermando le precedenti aperture di Dario Franceschini. Le parole d'ordine del manifesto centrista “Verso la Terza Repubblica”, come «riscossa civile» o «ricostruzione», suonano familiari: «Le diciamo da anni», osserva il segretario, «ora vediamo i passi successivi. Perché non è ancora chiarissimo che cosa si intenda per Terza Repubblica. E neppure chi è che guida la macchina». (g. m.)

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