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La nuova sardegna. Trenta cavalieri sui sentieri della transumanza

Fonni

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di Giovanni Melis

FONNI L’autunno era il tempo della transumanza per i pastori del Gennargentu, che svernavano nei pascoli del Campidano e dell’Oristanese. Un evento triste per le comunità: gli uomini partivano verso le pianure, a cavallo e seguito del bestiame, lasciando in Barbagia le famiglie. Questo fino a san Giovanni, data ideale del rientro, con grande festa collettiva. E quegli itinerari che i coraggiosi del Gennargentu percorrevano a cavallo viene riscoperto da tre anni grazie a un trekking a cavallo sugli antichi sentieri che portavano i pastori di Fonni verso il Campidano di Oristano. L’iniziativa è del centro equestre Taloro di Mario Cadau, in collaborazione con associazioni di Fonni e Camera di commercio di Nuoro. E ci voleva lo spirito intraprendente dello storico capitano della pariglia Fonni 1, esperto di cavalli dall’età fetale e campione nazionale di monta sarda da lavoro, per riscoprire una strada antica che partiva dal limite miliario di Fonni, passava per Ovodda e Tiana con direzione su Mullone, in agro di Austis. Al suo seguito trenta cavalieri, tra cui molte amazzoni, il presidente dell’associazione culturale Proposta Gianfranco Mureddu e il mitico segretario dell’associazione Parillias Gianni Marceddu. «Era un percorso di memoria storica – dice Cadau – che riguardava centinaia di persone nel nostro paese. Abbiamo pensato di riscoprirlo grazie ai racconti degli anziani che per anni hanno praticato il sentiero. Superata Tiana, nel tratto di salita denominato Sa Pigada de Anna Poru, si arrivava a su Mullone, punto cruciale della transumanza, in quanto le pecore si trovavano già in stato di gravidanza ed erano smagrite a causa dalla penuria di pascolo dell’estate appena finita. «Da quel punto – spiega Cadau – in poi inizia la discesa verso la piana, con passaggi nei territori di Ortueri, con tappa al santuario de S’Angelu, Neoneli e Ula Tirso». Qui la sosta all’agriturismo Sa Tanchitta, seconda sosta ideale dei pastori, quindi si ripartiva attraverso la diga di Santa Chiara, costeggiando quella di Sa Cantonera e il fiume Tirso fino a Fordongianus, altra sosta. «È stato particolarmente suggestivo – dice Gianfranco Mureddu – che i pastori di Fonni, le cui aziende si trovano nelle vicinanze del percorso, siano venuti incontro alla carovana per salutare compaesani e stranieri, offrendo loro bibite e dolci». All’arrivo a Villanova Truschedu, si fa tappa al santuario di San Gimiliano, attraversando le terre comunali di Zerfaliu e il territorio di Solarussa e fino all’arrivo dell’ultima sosta, agriturismo Serras d’Ala a Siamaggiore dove si è concluso il trekking.

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