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La nuova sardegna. Scritte contro Pinna, solidarietà bipartisan al sindaco di Orani

Il consiglio comunale si stringe attorno al primo cittadino La giunta: «Rigettiamo questi atti criminosi e violenti»

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di Andreina Zichi

ORANI Continuano le indagini dei carabinieri della stazione locale e della compagnia di Ottana, che mirano a identificare gli ignoti autori delle scritte indirizzate al sindaco di Orani, Franco Pinna, comparse domenica mattina sulle mura del cimitero, alla periferia del paese. La presenza di quelle poche parole, scritte con lo spray, è stata notata da alcuni passanti e da una pattuglia degli stessi militari dell’Arma che ha dato l’allarme. Nessuna intimidazione, nessuna minaccia esplicita, forse solo uno sfogo eccessivo, eppure, visti i recentissimi gravi episodi di Mamoiada e Siniscola, gli inquirenti hanno ritenuto opportuno non sottovalutare l’episodio, dando il via immediatamente alle indagini del caso. Il sindaco Pinna è stato avvisato fin dal primo mattino dell’accaduto. Il primo cittadino si è quindi recato sul luogo dove sono state rinvenute le scritte, che sono state cancellate più tardi dagli operai del Comune, i quali hanno provveduto a ripulire il muro del cimitero. La notizia dell’accaduto si è diffusa solo in tarda mattinata, destando preoccupazione in paese. Numerosissime le attestazioni di stima e solidarietà che sono state espresse al primo cittadino di Orani, sia all’interno della comunità sia dai centri vicini e dalle varie autorità. Ieri sera, il consiglio comunale del paese, riunitosi per esprimere piena solidarietà al sindaco, ha condannato all’unanimità il grave gesto, chiedendo al primo cittadino di continuare il suo mandato, con trasparenza e onestà com’è accaduto in questi anni, nell’interesse di tutti i cittadini oranesi. «La maggioranza - spiegano i componenti della giunta comunale in un documento congiunto diffuso ieri sera – continuerà nel suo lavoro all’insegna della trasparenza, come ha fatto finora. Rigettiamo questi atti criminosi e violenti che minano la tranquillità della nostra comunità, e ribadiamo la nostra disponibilità al confronto con tutti e in qualsiasi momento».

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