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L'unione sarda: I sindacati: «Pronti alla mobilitazione»

Anche Cgil, Cisl e Uil reagiscono duramente al centralismo statale nei confronti delle regioni

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I sindacati sono pronti alla mobilitazione. Ad annunciarlo per primo è Enzo Costa, leader della Cgil sarda: «Il ritorno al centralismo statale non risolverà i problemi né del Paese né della Sardegna», osserva. «Se il governo tecnico si ostina a proporre questa ricetta, vuol dire che va contrastato e che dobbiamo unire le forze in una battaglia per far rispettare i nostri diritti, a cominciare da quelli sanciti dallo Statuto, che non possono essere cancellati con un colpo di mano».
CGIL Costa interviene così sul dibattito aperto dai provvedimenti del governo che mirano a delegittimare i poteri delle Regioni, annientando l'autonomia della Sardegna. «Da tempo il ruolo della nostra specialità è in discussione», spiega: «Purtroppo, la mancanza di coesione e autorevolezza di chi rappresenta le istanze dei sardi rischia di peggiorare ulteriormente la situazione». Secondo la Cgil occorre rimediare in fretta, facendo sentire «la voce della Sardegna» con tutti gli strumenti utili nei tavoli politici, nella conferenza Stato-Regioni, in Parlamento: «Il sindacato farà la sua parte», sottolinea Costa: «Di sicuro porteremo a Roma la battaglia della Sardegna, il 20 ottobre, giorno della manifestazione organizzata dalla Cgil nazionale».
CISL Per Mario Medde, segretario della Cisl, il discorso è più generale: «Questa legge di stabilità conferma la lontananza del governo», dice: «Ma non basta gridare allo scandalo. È indispensabile che le istituzioni sarde difendano nelle forme più civili le conquiste che hanno portato alla prima modernizzazione dell'Isola. I provvedimenti del governo, compresi il patto di stabilità e i vincoli sulle maggiori entrate, predispongono un nuovo accentramento a discapito di quell'idea federalista che, a fatica, si stava imponendo». Dai prossimi giorni, intanto, la Cisl incalzerà Regione e ministero del Lavoro affinché vengano reperite le risorse per coprire i costi dell'intero 2012 relativi ai sussidi di mobilità e cassa integrazione in deroga. «Sembra, infatti, che per assicurare ai lavoratori le indennità di cassa integrazione per gli ultimi tre mesi del 2012 siano necessari altri 120 milioni di euro», conclude Medde. «Al ministro Fornero e all'assessore Liori chiediamo il rispetto degli impegni assunti quest'estate».
UIL Di mobilitazione parla anche Francesca Ticca, leader della Uil: «Non è possibile che la Sardegna sia costretta a subire quest'altra mortificazione. I rapporti tra Stato e Regione devono essere chiariti. È auspicabile la mobilitazione di tutti i sardi, anche di coloro che sono costretti a vivere fuori dall'Isola. Dobbiamo avere riconosciuta la nostra specificità. Non possiamo tornare indietro di sessant'anni».
Lorenzo Piras

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