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L'unione sarda. Prorogato il piano casa. Indipendenza, 26 firme

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Stavolta niente scherzi sul Piano casa, la proroga di un anno passa in poche ore. Solo l'opposizione, in Consiglio regionale, anima il dibattito sulla leggina: il centrodestra lascia sfogare gli avversari e si concentra sulle votazioni, superate senza affanni. Ma il resto del lungo ordine del giorno consiliare (che comprende anche la riforma elettorale) slitta alla prossima settimana: quando il parlamento dei sardi potrebbe trovarsi a discutere nientemeno che della dichiarazione di indipendenza.
LA MOZIONE È una novità di ieri sera: il testo del Psd'Az che «dichiara solennemente la Sardegna nazione indipendente», e invoca un referendum popolare sul tema, ha raccolto le firme di 26 consiglieri. Molti più degli eletti coi Quattro Mori e ben oltre la soglia numerica che trasforma il documento in mozione urgente, dunque da discutere entro dieci giorni.
Si tratta perlopiù di adesioni tecniche: date da chi magari voterà contro il testo, ma vuole consentire che sia discusso subito in aula. Non è probabilmente il caso della consigliera indipendentista Claudia Zuncheddu (Sardigna libera), ma forse degli esponenti del Pdl, presenti con 13 firme, a partire da quella del capogruppo Pietro Pittalis. Dal Pd, invece, ha aderito solo Chicco Porcu. Ci sono poi Luciano Uras e gli altri tre di Sel, Franco Cuccureddu (Mpa), Roberto Capelli (Api), Massimo Mulas (Upc).
«Non sono certo diventati tutti indipendentisti, non credo ai miracoli», scherza il capogruppo Psd'Az Giacomo Sanna, primo firmatario, «ma c'è interesse su questi temi. In tutta Europa. È il momento opportuno per discutere la mozione, ora che anche nell'Isola si chiede un confronto forte col governo, come ha dimostrato la manifestazione dei sindaci».
PIANO CASA Forse l'indipendenza non passerà, invece è già legge la proroga fino al novembre 2013 della norma che consente di ampliare del 20 per cento la cubatura di edifici residenziali e connessi ad attività produttive. In aula i sì sono stati 39, a fronte di 22 no e tre astensioni.
Durissima l'opposizione: «Questa legge disconosce totalmente i princìpi fondamentali dell'urbanistica», ha attaccato il relatore di minoranza Valerio Meloni (Pd). Sulle barricate anche i suoi colleghi di partito Gian Valerio Sanna e Luigi Lotto, oltre a Luciano Uras (Sel), Adriano Salis (Idv) e tutto il centrosinistra. Perplessità anche da Nanni Campus (Sardegna è già domani).
A difendere il testo, soprattutto il relatore di maggioranza Matteo Sanna, del gruppo Udc-Fli («proroga necessaria, visto il rilevante numero di istanze presentate e in via di presentazione in questi giorni»), e l'assessore all'Urbanistica Nicola Rassu: «È un problema sentito dalle famiglie», ha insistito, «abbiamo avuto finora circa 19mila domande per una media di 60-100 metri quadri: stiamo parlando di ampliamenti, non di consumo del territorio».
«Questa proroga ci era stata sollecitata dai cittadini, darà ossigeno all'edilizia», commenta a cose fatte il capogruppo del Pdl Pietro Pittalis. Esprime soddisfazione anche il presidente di Confapi Francesco Lippi, che però aggiunge: «Ora la nuova legge urbanistica».
BILANCIO Il Consiglio ha anche approvato, all'unanimità, la legge che taglia del 10% i compensi per chi fa parte del Crel. Oggi riprenderà a riunirsi la commissione Programmazione, per discutere con l'assessore Giorgio La Spisa dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio di bilancio. L'intervento del governatore Ugo Cappellacci in aula, per riferire su Finanziaria e patto di stabilità, è invece in programma per martedì 27. «Serve la manovra, non l'esercizio provvisorio», protesta però il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni.
Giuseppe Meloni

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