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L'unione sarda. Sparò al rivale, condannato

Macellaio accusato di tentato omicidio: sette ann

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Al culmine di una lite esplose due colpi di pistola verso il rivale che stramazzò al suolo privo di conoscenza: un proiettile lo aveva raggiunto alla colonna vertebrale, causandogli la paralisi degli arti. Era il 10 gennaio scorso, a Orani. Ieri Giuseppe Fadda, macellaio 62enne del paese, è stato condannato a sette anni e quattro mesi di reclusione per il tentato omicidio del compaesano Francesco Nivola, operaio di 42 anni, che da allora si trova costretto in un letto dell'ospedale Marino di Cagliari.
L'UDIENZA Il processo si è svolto con il rito abbreviato di fronte al gup Silvia Palmas. Sulle responsabilità di Fadda non c'erano dubbi: fu lui stesso, infatti, a confessare ai carabinieri di aver sparato a Nivola quando lo arrestarono a poche ore dall'episodio, anche se aggiunse di essere stato provocato e di aver agito per legittima difesa. Il pubblico ministero Andrea Vacca, che non ha creduto a quest'ultima aparte del racconto, ha sollecitato una pena a 9 anni e 4 mesi di carcere. L'avvocato della difesa Giuseppe Luigi Cucca, invece, ha concentrato la sua arringa sulla quantificazione della pena, chiedendo in prima istanza che venisse riconosciuta a Fadda l'attenuante della provocazione e, in seconda battuta, l'applicazione delle attenuanti generiche, considerato che l'imputato risulta incensurato. Il giudice ha accolto la seconda richiesta del legale, quantificando la pena finale in 7 anni e 4 mesi di reclusione, più il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro a favore di Francesco Nivola, costituito parte civile con l'avvocato Basilio Brodu. Inoltre Fadda è stato condannato al risarcimento dei danni che dovranno essere quantificati in sede civile.
L'EPISODIO Accadde tutto intorno alle 22,30, in piazza Italia, pieno centro del paese. La lite, pare originata da vecchi rancori riaffiorati dopo un consistente consumo di alcolici, scoppiò di fronte bar “Charly”, dove oltre Fadda e Nivola si trovavano altre persone. Fra i due nacque una discussione proseguita per qualche minuto, fino al drammatico epilogo: il macellaio impugnò una pistola calibro 7,65 (detenuta illegalmente) e fece fuoco due volte all'indirizzo del rivale. Poi si diede alla fuga. Una telefonata al 112 diede l'allarme e in pochi minuti in piazza Italia arrivarono i carabinieri della compagnia di Ottana guidati dal capitano Alessio Zanella e del Comando provinciale. I militari trovarono Francesco Nivola riverso a terra in stato di incoscienza. Soccorso da un'equipe del 118, l'operaio venne trasportato in ospedale, mentre gli inquirenti si misero sulle tracce dello sparatore, individuato subito in Giuseppe Fadda grazie ad alcune testimonianze.
L'ARRESTO Le ricerche non durarono a lungo. Il fuggitivo, infatti, venne rintracciato dopo pochi minuti in casa di un parente. Interrogato dai militari, l'uomo ammise le sue responsabilità e consentì di far recuperare l'arma che aveva nascosto in un terreno di sua proprietà nelle campagne del paese. Dopo avergli formalizzato l'accusa di tentato omicidio, fu accompagnato nel carcere di Badu 'e Carros. In quelle stesse ore Nivola venne sottoposto a un delicato intervento chirurgico all'ospedale San Francesco di Nuoro, poi venne trasferito al Marino di Cagliari.
Francesco Cabras

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