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L'unione sarda. «Il Pdl deve ritrovare sintonia e vicinanza con i suoi elettori»

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Il vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera Salvatore Cicu, in parlamento dal 1994 prima con Forza Italia e poi col Pdl, è il vero promotore della visita di Alfano, programmata per domani alla Fiera di Cagliari. Il primo grande appuntamento prima delle elezioni primarie del Pdl, che si svolgeranno fra meno di un mese.
Qual è il significato di questo incontro e del sostegno a questa candidatura?
«Le primarie sono uno strumento forte. Serve che il Pdl torni in sintonia con i territori, i cittadini, la base, gli iscritti, i simpatizzanti. La sfida è quella di provare a ritrovare la loro fiducia. Sulla base di una proposta che guarda, con Alfano, ai cittadini, con contenuti nuovi. Il segretario rappresenta un'opportunità straordinaria per il centrodestra, ha le carte in regola e le caratteristiche che servono per dare risposte concrete».
Perche ha scelto Cagliari, per l'esordio?
«Ha scelto Cagliari e la Sardegna, forse anche considerate le comuni radici isolane. La sua è una sensibilità forte e attenta, per la risoluzione di problemi che sovrastano quest'aria di crisi non solo nella nostra Isola ma anche nella sua Sicilia e in tutto il sud».
E perché voi e il vostro gruppo?
«Le primarie consentono di fare una scelta al di là dello schema di partito. I promotori dell'incontro di domani vogliono essere interlocutori del nostro leader sia a livello nazionale che regionale, nell'interesse dei cittadini sardi anzitutto».
Cosa gli chiederete?
«Per il partito domanderemo una forte innovazione: c'è una sfida nuova, che si può vincere solo parlando del quotidiano delle persone. Servono una cornice di valori, una identità forte, con un richiamo deciso all'area liberale e cattolica, mettendo al centro la famiglia, la semplificazione burocratica, il tema del lavoro. Per la Sardegna impegni concreti su Patto di stabilità, vertenza entrate, continuità territoriale, crisi infrastrutturale e del lavoro, mancata applicazione del principio di insularità».
Quale futuro per il centrodestra sardo?
«Bisogna avere le idee chiare. Noi siamo stati il primo laboratorio, dando spazio a un'alleanza tra i partiti del centrodestra storico con forze locali, fortemente autonomiste, popolari e riformatrici. Quest'esperienza va salvata, rafforzata, migliorata e non sprecata. Il progetto può essere vincente, sia in questa legislatura che nella prossima. Abbiamo rispetto per il centrosinistra, ma noi chiederemo ai sardi di poter essere confermati alla guida della Regione». ( a. mur. )

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