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La nuova sardegna. È ANNEGATO IL PASTORE CADUTO NEL CANALE

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di Luciano Onnis

GUAMAGGIORE Il filo della speranza si definitivamente spezzato poco dopo le 10 di ieri mattina quando i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno trovato, adagiato sul fondale di acqua melmosa del canalone in calcestruzzo, a una profondità di circa un metro e mezzo, il corpo di Stefano Puddu, l’allevatore di 45 anni di Selegas che avantieri a mezzogiorno era finito nella condotta dell’Ente acque della Sardegna nel tentativo di salvare una pecora che caduta dentro. Il cadavere, parzialmente nascosto dalla fanghiglia nel fondo, era distante un centinaio di metri dal punto in cui l’uomo aveva cercato di afferrare l’agnellone e riportarlo a terra. Determinante per il ritrovamento la chiusura degli impianti di distribuzione idrica effettuata poco dopo la disgrazia dai tecnici sulle condotte del sistema idrico Trexenta-Marmilla, e lo svuotamento progressivo del canale in cui otto ore prima era scomparso lo sventurato allevatore. I sommozzatori in acqua - così come a terra vigili del fuoco, carabinieri, volontari della Protezione civile e numerosi conoscenti della vittima -, avevano ripreso le ricerche alle prime luci del giorno. Ricerche che in verità i famigliari e gli amici di Stefano Puddu, assieme a una decina di compaesani, avevano proseguito anche durante la notte con lampade da campeggio e torce elettriche. Poco dopo le 10, i due sommozzatori, che avevano iniziato la ricognizione del canale fin dal punto in cui l’allevatore era stato trascinato dal vortice hanno avvistato il cadavere. E’ iniziata così la pietosa opera di recupero, durata neppure mezz’ora. Sul posto sono accorsi immediatamente la moglie, i figli e i fratelli, anche loro allevatori che curano le loro aziende nella zona. E’ toccato a uno di loro, fra la disperazione e il dolore, dopo avere sperato fino all’ultimo momento di ritrovare in vita il loro caro, effettuare il riconoscimento del cadavere. Poi la salma è stata messa a disposizione della famiglia per le esequie previste questo pomeriggio a Selegas. Intanto sono stati definitivamente chiariti tutti gli aspetti della tragedia, ricostruita nei particolari dai carabinieri di Guasila, diretti dai marescialli Sanna e Verbena. Stefano Puddu stava pascolando il gregge assieme al figlio sedicenne, quando nel trasferire le pecore da un campo all’altro hanno attraversato un ponticello che sovrasta il canale dell’ex Eaf. Un agnellone è finito in acqua e l’allevatore non ha esitato a scendere verso l’argine in cemento della condotta per cercare di recuperare l’ovino. Ma dentro è finito anche lui e nel giro di pochi secondi la forza della corrente lo ha trascinato a una ventina di metri, poi l’acqua torbida e lo ha inghiottito sotto gli occhi del figlio impossibilitato a prestargli soccorso.

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