Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La nuova sardegna. Tenores Sardigna allarga i confini

Aumenta il numero dei gruppi che aderiscono all’associazione presieduta da Tore Ghisu

Condividi su:

di Francesco Pirisi

NUORO L’associazione Tenores Sardigna guadagna nuovi gruppi di canto tradizionale. L’ultimo acquisto è il coro di Benetutti. L’anno scorso è entrato in società il tenore Santu Gristos di Galtellì, comune non ancora presente nel sodalizio; la vicina Orosei, sempre nel 2011, ha portato a quattro i suoi rappresentanti: Cuncordu e tenore, Sos tenores, Tenore Antoni Milia e Tenore Vissente Gallos. A sei anni dalla sua nascita, a Nuoro, sono ora 130 i soci di “cantu a cuncordu”, espressione di buona parte del territorio dell’isola: dall’Ogliastra e alto Oristanese sino alla Gallura. L’ultima iniziativa dell’attività è invece rappresentata dalle manifestazioni programmate per questa seconda metà di novembre nella provincia di Olbia-Tempio. La prima tappa sabato scorso (17 novembre) a Padru; un’intera giornata per parlare dell’antico canto dei pastori, che nell’ottobre del 2006 ha avuto il riconoscimento dell’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità; l’argomento è stato affrontato dagli esperti Sebastiano Pilosu (torpeino, etnomusicologo al conservatorio di Cagliari) e Tore Tedde, originario di Silanus, che oltre alle melodie dei tenores studia anche la poesia; in serata l’esibizione dei cori di Padru, Pattada, Orune (Su Carminu), Monti e Ottana (Santa Rughe). La tradizione è stata anche al centro di un incontro tra gli interpreti del canto e i ragazzi della scuola, con la prova di qualche ottava in rima, intonata da “sa voche” e con l’accompagnamento di “contra, basciu e mesu voche”. Un programma tipo, di cui ha parlato nei saluti d’apertura il presidente di Tenores Sardigna, Tore Ghisu; insieme gli amministratori del Comune e della Provincia gallurese, che finanzia per il secondo anno consecutivo le iniziative di promozione dell’espressione più antica di poesia e musica sarda. Domani si replica a Buddusò. Il convegno (alle 18) sarà sul rapporto tra poesia e tenore; in cattedra ancora Pilosu, Giuseppe Molinu (esperto di poesia estemporanea logudoresa) e Paolo Zedda, che guida l’associazione dei poeti Su soziu prò sa gara; alle 20, esibizione dei cori di Illorai, Nuoro (Bustianu Satta), Posada (Sas Murtas), Loculi (Santu Pretu) e i buddusoini del coro Santa Nostasia. Frammenti di spettacolo e promozione, che tirano su il bilancio di una stagione povera di concerti; tra i pochi, a marzo una giornata “dedicata” a Ottana, a ottobre l’incontro di Ollolai con Pastores Tenores. «Come tanti gruppi e interpreti dell’arte e tradizione sarda, paghiamo la penuria di soldi che limita l’attività culturale nel suo complesso», afferma Antioco Bussu, segretario dell’associazione dei cori a cuncordu. «Un aspetto non va tuttavia dimenticato: se si è convinti dell’importanza di questo nostro settore, per la tradizione e anche l’economia dell’isola, i finanziamenti si devono trovare, perché senza di essi non si fa molta strada». Il sodalizio manca di sostanze monetarie, non certo di idee; la più ammaliante è di stabilire a Orgosolo la tappa principe degli incontri canori tra i gruppi. L’altra era quella di una sede operativa a Nuoro: «La Provincia ci aveva promesso un locale, ma ancora non abbiamo avuto una risposta», chiude Bussu.

Condividi su:

Seguici su Facebook