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L'unione sarda. Bomba al sindaco, artigiano in cella

Massimiliano Ballore accusato dell'attentato a Graziano Deiana

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È accusato di aver lanciato la molotov contro la casa del sindaco di Mamoiada e di aver rivendicato l'attentato con la scritta lasciata su un muro del paese, firmata “Max”. Massimiliano Ballore, falegname trentacinquenne di Mamoiada dove per tutti è Max, una storia di disagio alle spalle, è finito in carcere ieri pomeriggio. L'hanno arrestato i carabinieri, in esecuzione di un'ordinanza del Gip su richiesta della Procura. Al suo nome i militari sono arrivati poche ore dopo l'attentato, avvenuto all'1.30 del 17 novembre, due settimane dopo la fucilata contro la casa del sindaco. L'escalation ha portato Graziano Deiana alle dimissioni.
LA VICENDA Ballore è accusato del secondo attentato, ovvero il lancio della molotov, modalità simile a quella adottata contro la caserma dei carabinieri nel 2008 quando ugualmente è finito in carcere. Ora deve anche rispondere di un'altra accusa: tre ore prima dell'attentato al sindaco avrebbe incendiato il distributore automatico di sigarette. La modalità è ancora la stessa: il lancio della molotov. La sera del 16 novembre una pattuglia di carabinieri, impegnata in un servizio di controllo, ha raccolto elementi sufficienti - spiega il colonnello Vincenzo Bono, comandante provinciale dell'Arma - a definire un quadro indiziario che mano a mano si è definito meglio. Durante la perquisizione domiciliare del laboratorio dove il giovane dimora - spiega il capitano Marco Keten, della compagnia di Nuoro - sono stati trovati un'altra bottiglia, forte odore di benzina, la firma Max e la bottiglietta spray nera compatibile con quella usata per la scritta sul muro del paese. Nel pomeriggio di sabato per i carabinieri il quadro era chiaro. Il sostituto Luca Forteleoni ha seguito tutta l'attività, comprese le intercettazioni successive, fino alla svolta di ieri.
MOVENTE «La pista politico-amministrativa è in una forma attenuata, così anche quella personale», spiega il colonnello Bono che preferisce parlare di “pista randonica”. «Ha utilizzato istanze sociali e le ha sottoscritte con atti intimidatori», sottolinea pensando a Ballore di cui il sindaco nel consiglio comunale straordinario di domenica ha di fatto tracciato l'identikit parlando di “persona in difficoltà da aiutare”. E ieri Deiana, appena appresa la notizia dell'arresto, resta sullo stesso tono.
DIMISSIONI «Mi piacerebbe che fosse possibile riportare indietro il tempo e non fosse accaduto ciò che ha colpito me e quello che è successo a questa persona», commenta il sindaco. Ritira le dimissioni? «In questo momento sono confermate». Potrebbe ritirarle nei prossimi giorni? «Ora sono troppo addolorato, la vicenda mi ha fatto soffrire molto».
Marilena Orunesu

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