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L'unione sarda: Sconosciuto all'asilo: «Sono lo zio» Tentato sequestro di un bambino?

La maestra ha sventato il blitz nella scuola materna di via Amundsen

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Si è avvicinato all'inferriata della scuola materna di via Amundsen, a Elmas. «Ciao, non vieni a salutare lo zio?» Il piccolo Marco ( il nome è di fantasia per tutelare il bimbo ), ha guardato turbato lo sconosciuto, notato anche da una delle maestre: un volto mai visto da quelle parti. «Sono venuto a prendere mio nipotino, i genitori non possono». Quando l'educatrice della scuola comunale gli ha detto che il piccolo non sarebbe potuto uscire prima delle 16 e che comunque sarebbe servita la delega, lo strano signore ha deciso di abbandonare il suo piano e andare via, forse impaurito dalla possibilità che dalla scuola partisse un allarme ai carabinieri.
LA PAURA Un episodio inquietante capace in due giorni di far scattare l'allarme a Elmas. La voce si è sparsa in fretta e tra i genitori dei piccoli che frequentano asili e scuole della cittadina è cresciuto l'allarme. Anche perché sono due le versioni di quanto accaduto, ora all'attenzione dei carabinieri della stazione di Sant'Avendrace e della Polizia municipale di Elmas. La prima è che l'uomo avrebbe detto alla maestra di essere passato per «portare a casa Marco». La seconda è che lo volesse solo salutare. È probabile che, per evitare psicosi, dalla scuola materna abbiano cercato di minimizzare.
I GENITORI Gettare acqua sul fuoco non è servito. I genitori del bambino di 5 anni hanno deciso di parlare con il sindaco Valter Piscedda. Spaventati da quella strana e preoccupante visita di uno zio inesistente e infuriati per non essere stati avvisati immediatamente. Hanno scoperto tutto soltanto quando sono andati a prendere il figlio. «È vero», conferma il primo cittadino, «erano particolarmente agitati. Ma bisogna ancora ricostruire con precisione i fatti. Per questo ho incaricato la Polizia municipale e parlato con i carabinieri».
I CONTROLLI Sulla sicurezza all'esterno della scuola di via Amundsen, zona appartata, Piscedda anticipa: «Potenzieremo il servizio dei nonni vigile. Inoltre stiamo pensando a un progetto di videosorveglianza».
La maestra, dalle poche indiscrezioni filtrate su un episodio in parte ancora poco chiaro, avrebbe riferito che un signore si era avvicinato all'inferriata del cortile dove stavano giocando i bambini. Dopo aver sentito i nomi dei piccoli, avrebbe cercato di attirare l'attenzione di Marco. La maestra ha assistito alla scena e si è fatta avanti chiedendo all'uomo cosa volesse. «Sono lo zio e sono appena rientrato da un viaggio in Spagna. I genitori hanno avuto un impegno improvviso e non possono venire a prenderlo, così hanno incaricato me».
LA FUGA L'educatrice della scuola ha risposto prontamente. Lo sconosciuto si è sentito scoperto e, senza dire altro, si è allontanato a piedi. Forse, nelle vicinanze, c'era la sua auto o un'altra persona ad attenderlo. In un'altra versione l'uomo avrebbe solo chiesto di salutare il bambino.
L'INCHIESTA I carabinieri raccoglieranno la testimonianza della maestra, per tracciare un identikit dello “zio”. Anche i vigili hanno avviato gli accertamenti. «Il sistema di protezione dell'asilo», aggiunge il sindaco Piscedda, «ha funzionato. Le maestre di qualsiasi scuola possono consegnare i bimbi solo ai genitori o a persone con deleghe e fotocopia del documento».
Matteo Vercelli

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