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L'unione sarda. Orani, Municipio occupato

In rivolta gli operai forestali del cantiere mai nato

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Dopo un anno di relativo respiro, dissotterrano l'ascia di guerra gli operai di Orani in forza all'Ente foreste. Ieri mattina alle 6 occupano il Municipio, richiamando un discreto dispiegamento di forze di polizia, allertate dalla nuova agitazione. In un déjà vu infinito, il loro, è dal 2010 che si trovano periodicamente incastrati tra le maglie dello stesso incubo: assunti come operai di un cantiere mai nato, perché secondo la Regione gravato da usi civici, mentre per l'amministrazione comunale no.
OGGI DAL PREFETTO Dopo la stagione antincendio due giorni fa sono stati messi in ferie forzate, anticamera del licenziamento. Il blocco alla fine dura solo poche ore, a farlo rientrare la prospettiva di una denuncia per interruzione di pubblico servizio qualora dovessero decidere di insistere. Ma anche alcuni spiragli che si aprono nelle trattative. Stamattina è infatti in programma un incontro con il prefetto di Nuoro Pietro Lisi che, fa sapere il segretario provinciale della Fai-Cisl Nicola Gaddone, «ha già sollecitato gli organismi competenti a trovare una soluzione».
«NON CI CREDIAMO PIÙ» Ma pur scegliendo per ora la via morbida, i rimostranti non si mostrano per nulla convinti: «È un film già visto, ci hanno raccontato talmente tante favole che ormai non ci crediamo più». La vicenda suona tragicomica salvo che qui non si tratta di teatro. Non avevano ancora finito di firmare il contratto di stabilizzazione, quando nel 2010 sono finiti tra il personale in esubero dall'Ente foreste a causa di una forestazione programmata nei 325 ettari di Sa Serra, che non riesce a partire dopo che l'Argea (Agenzia regionale per l'agricoltura e l'ente foreste) ha congelato l'avvio di ogni operazione perché dalla documentazione in suo possesso quel territorio è gravato da usi civici. Un paradosso, dunque che ha per protagonisti dei lavoratori che, alcuni dopo venti anni di precariato, dopo aver sfiorato lo spizzico di un futuro professionale a tempo indeterminato, se lo sono visti strappare subito.
DIVISI REGIONE E COMUNE Alla base un nodo originale mai risolto: da una parte la Regione che, riferendosi a una perimetrazione del 2005, sostiene che lì gli usi civici ci siano e finché permangono non potranno essere effettuati interventi. Dall'altra il sindaco Franco Pinna che porta avanti una battaglia per dimostrare che i gravami non ci sono.
GUERRA TRA POVERI In attesa che si dirimesse il contenzioso, gli anni passati i 17 sono stati sballottati tra Jacu Piu, Oliena, Dorgali, Bitti, per essere puntualmente cacciati via in malo modo da colleghi dei paesi in cui venivano inviati, i quali temevano per la propria occupazione. Una guerra tra poveri. Dopo le tensioni erano tornati a Orani per essere impiegati in siti verdi urbani. Ora il problema è però rientrato dalla finestra: «Ma forse qualcosa si sta smuovendo», osserva Gaddone ieri subito dopo aver ricevuto una telefonata. «L'assessore regionale all'Agricoltura, su insistenza del prefetto di Nuoro, sembra abbia incalzato il commissario sugli usi civici perché stando agli incartamenti potrebbe aver ragione il sindaco».
L'ENTE FORESTE Nel frattempo novità anche dall'Ente foreste: «Studieremo un progetto attraverso il quale richiedere al consiglio di amministrazione centrale l'autorizzazione a cantierizzare fuori dalle nostre competenze», annuncia Angelo Puggioni direttore del complesso Marghine-sa Serra. Per qualche giorno a partire da oggi gli operai in rivolta saranno utilizzati per ultimare lavoretti qua e là: «La caramellina», commentano. Un dubbio però rimane sospeso nell'aria: non sarebbe stato più semplice ammettere gli usi civici e poi chiederne la sospensione come hanno fatto altri?
Francesca Gungui

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