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La nuova sardegna. Nuoro e Ogliastra, record di imprese

La classifica del Sole 24 Ore: sono le province italiane con il più forte spirito d’iniziativa. Ma le attività hanno vita breve

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di Antonio Bassu

NUORO Tra le sarde, quella che garantisce la migliore qualità della vita è Nuoro: la provincia galleggia a metà classifica, 53° posto, lontanissima dalla vetta occupata da Bolzano ma, per fortuna, altrettanto distante da Taranto, la provincia d’Italia dove si vive peggio. Lo dicono i dati pubblicati sul numero speciale del Sole 24 Ore, che come ogni anno fa la radiografia delle 107 (ancora per poco) province italiane. E lo fa prendendo in esame diversi parametri. Per esempio il tenore di vita, il livello delle prestazioni sanitarie, la popolazione, il lavoro e l’ordine pubblico. Nuoro, tra le sarde, è la reginetta. Maglia nera, invece, a Carbonia-Iglesias: 85° posto nella classifica generale e ultissima posizione nel capitolo “popolazione”, che comprende la natalità, la percentuale di giovani e anche le coppie in crisi. Proprio quest’ultimo parametro vede tre province sarde accomunate da un poco felice primato: a Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano, c’è la più alta percentuale di famiglie in crisi, con 115,14 divorzi ogni 10mila famiglie. Quasi tutte le province sarde, con la sola esclusione di Oristano, sono invece tra le prime dieci d’Italia per quanto riguarda lo spirito d’iniziativa: in vetta Nuoro e Ogliastra, seguono a pari merito Olbia-Tempio e Sassari. Molte imprese che aprono, altrettanto però che chiudono in fretta, generalmente nel giro di un anno: nel 2011, stando a una indagine condotta dalla Confcommercio nuorese, sono andati persi 800 posti di lavoro, mentre le aziende del commercio e turismo che hanno chiuso battenti sono state ben 481. Contro 358 nuove iscrizioni. Il saldo negativo è dunque di 123 imprese. A fare le spese della crisi sono i negozi al dettaglio, seguiti dal settore dei pubblici esercizi, ristorazione e bar. Hanno chiuso i battenti 133 attività con un saldo negativo di 29. Appena un paio di settimane fa la Camera di commercio di Nuoro ha pubblico il bilancio dell’ultimo quinquennio, sottolineando che il quadro fortemente negativo si registra fin dal 2010, quando è stata attestata una perdita del 5,01%. Dal 2011 al 2012 gli indicatori economici hanno fatto registrare una sempre più progressiva diminuzione in tutti settori, con un’attività produttiva in netta contrazione e una domanda in netto calo, e la situazione del mercato del lavoro sempre più critica. A confermarlo sono le posizioni occupate dalla provincia di Nuoro nelle classifiche dello stesso Sole 24 Ore nelle voci relative agli investimenti, ai prestiti, all’export, alla disoccupazione: sempre in coda. L’Ogliastra, insieme a Nuoro vivace (almeno sulla carta) dal punto di vista imprenditoriale, è prima in classifica per quanto riguarda la densità demografica: appena 31,28 abitanti per chilometro quadrato, niente rispetto a Napoli (ultima in classifica) che in ogni chilometro quadrato conta 2.629 residenti. Pochi abitanti in Ogliastra e tra questi pochissimi giovani: un dato che accomuna tutte le province dell’isola, dove la percentuale di giovani nell’ultimo decennio è calata dal 5,66 % di Nuoro al 6,73% di Cagliari, Carbonia Iglesias e Medio Campidano: ragazzi in fuga, in cerca di un lavoro che la Sardegna non è in grado di offrire. Tantomeno agli stranieri: sono molto pochi quelli regolari che vivono e lavorano nell’isola, appena l’1,3% della popolazione a Oristano (valore più basso tra le 107 province), mentre a Brescia (valore più alto) sono il 13,74%. Tra le altre curiosità, al capitolo “ordine pubblico” si legge che a Nuoro e a Sassari le truffe on line sono frequentissime. Mentre, per quanto riguarda il tenore di vita, nel Sulcis i risparmi in banca sfiorano gli 8mila euro per abitante: a Cagliari sono 15mila, a Milano più del doppio, quasi 36mila.

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