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La nuova sardegna. Bilancio, rivolta a metà contro Monti

Cappellacci: «Non si fa la Finanziaria, uniti per farci ascoltare». Il Pd: «Parla di contrasto ma col premier va in vacanza»

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Andrea Biancareddu è il nuovo assessore all’Ambiente, al posto del dimissionario Giorgio Oppi. La nomina era nell’aria da molto tempo ma è stata ufficializzata ieri mattina in Consiglio dal presidente della Regione, Cappellacci, che aveva firmato il decreto la sera precedente. L’Udc ha espresso «viva soddisfazione». Due giorni fa il segretario regionale del partito, Giorgio Oppi, aveva inviato una lettera al presidente Ugo Cappellacci nella quale - si legge in una nota - l’Udc esprimeva l’indicazione del partito per la nomina di Biancareddu in sostituzione del dimissionario Oppi. Biancareddu, nato a Sassari nel 1966 vive da sempre a Tempio. era stato assessore all’Urbanistica nella prima giunta guidata da Mauro Pili sul finire del 2001, nella legislatura che s’era iniziata nel 1999 con l’esecutivo di Mario Floris. In precedenza, nella legislatura 1995-1999), all’esordio in consiglio regionale era stato vicepresidente del gruppo consiliare di Forza Italia. Giorgio Oppi aveva annunciato l’intenzione di dimettersi (per la seconda volta) prima dell’estate scorsa per potersi dedicare esclusivamente alla guida del partito in un momento politicamente molto delicato, dove si devono decidere anche le possibili nuove alleanze.
di Alfredo Franchini wCAGLIARI Dall’aula del Consiglio regionale, Cappellacci dichiara l’inutilità di stilare il bilancio della Regione se lo Stato non allenterà i vincoli del Patto di stabilità. Il presidente chiede all’assemblea di non discutere la finanziaria, di procedere verso l’esercizio provvisorio che una volta era considerato una della maggiori jatture, e di impiegare il tempo, con uno sforzo straordinario, «per costringere lo Stato ad assumersi le proprie responsabilità». La reazione è durissima: Pd e Sel chiedono le dimissioni della giunta «se non è in grado di fare un bilancio» ma anche il Centrodestra, pur approvando la scelta dell’esercizio provvisorio, si palesa con mille distinzioni. Innanzitutto al dibattito non partecipano i sardisti e i Riformatori, attraverso Pietro Fois che è il presidente della commissione Bilancio affermano che se non dovesse arrivare un incontro urgente col presidente Monti sarebbero meglio le dimissioni in massa di tutti i consiglieri regionali. (Inizialmente aveva parlato di dimissioni del gruppo dei Riformatori ma poi, Fois ha precisato meglio il concetto). Cappellacci, dopo aver ricordato le cifre del bilancio che si potrebbe fare ma che non si farà perché «il limite di spesa imposto dal patto di stabilità, crollato di circa 800 milioni di euro negli ultimi due anni, perpetuerebbe solo un meccanismo perverso», ha sollevato il tiro: «Se il governo si mostrasse ancora una volta insensibile, credo che il Consiglio dovrebbe valutare la possibilità di autodeterminare con legge regionale il patto di stabilità intreno adeguandolo al nuovo livello delle entrate». L’assemblea presieduta da Claudia Lombardo non ha raccolto l’invito e, al contrario, anche da alcuni consiglieri della maggioranza è arrivata la richiesta di presentare immediatamente la Finanziaria 2013 forzando eventualmente la mano per sforare i vincoli imposti dal patto. Giulio Steri non ha nascosto che l’Udc «avrebbe fatto una scelta diversa sollevando immediatamente un conflitto di attribuzione per comportamento omissivo davanti alla Corte costituzionale». Per il capogruppo dell’Udc è opportuno presentare la finanziaria ma ora - ha detto - l’esercizio provvisorio deve essere approvato. Dall’opposizione sono esplose una serie di bordate sulla giunta: «Il presidente Cappellacci parla di contrasto al governo,ma va in vacanza in Qatar con Monti. Si dimetta», dice Giampaolo Diana (Pd). Per il Pd, la giunta deve presnetare la manovra prevedendo lo sforamento del patto di stabilità. «Basta con gli appelli all’unità che il presidente Cappellacci propone la mattina e disfa la sera», afferma Luciano Uras (Sel), «presentino la legge finanziaria e basta coi bilanci di previsione fasulli, pieni di promesse di spesa che non si manterranno mai. Basta alle finte proteste contro il governo». Daniele Cocco (Idv): «La provocazione più forte sarebbe approvare subito la finanziaria». Per Roberto Capelli (Sardegna è già domani) si deve recuperare il senso di responsabilità: «Se lo Stato non ci ascolta apriamo un contenzioso con il governo attraverso le dimissioni di Cappellacci». Mario Diana ha detto senza mezzi termini «che quanto ha sostenuto Cappellacci non è credibile». Le opposizioni si sono messe al lavoro e nei prossimi giorni presenteranno una manovra alternativa.

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