CAGLIARI La Confederazione Italiana degli agricoltori ha denunciato, a un mese dalle feste natalizie, il «cartello degli agnelli», che danneggia i pastori sardi. «Come gli industriali del latte, che si rifiutano di riconoscere il giusto prezzo alla produzione, altrettanto accade – scrive il presidente provinciale di Cagliari, Francesco Erbì – con i macellatori, che non riconoscono il giusto valore della carne». Secondo l’associazione, «anche quest’anno purtroppo è stato superato il livello di guardia, col mercato ancora in mano a grossisti avidi e senza scrupoli». In questi giorni – prosegue Erbì – è ripresa la vendita di agnelli sotto costo per cui è evidente la necessità, da parte dei pastori, di trovare altri sbocchi sul mercato, per sfuggire all’arroganza delle solite persone. «L’unica salvezza – sottolinea la Cia – è a questo punto il marchio Igp “Agnello Sardo”che permetterà ai pastori di spuntare qualche frazione di euro in più al chilo. Ma è un marchio – conclude Erbì – che va sostenuto e difeso con un’attenta vigilanza».