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L'unione sarda. Il Pdl sardo resta a metà del guado.

Berlusconi o le primarie di Alfano? I leader ancora indecisi

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Anche in Sardegna - e non potrebbe essere altrimenti - sono giorni di disorientamento nel Pdl. Dopo il successo della kermesse di sabato scorso, con oltre mille persone arrivate in Fiera per ascoltare il segretario nazionale Angelino Alfano, che avrebbe dovuto far partire proprio dall'Isola la sua campagna elettorale per le primarie, è arrivata la doccia fredda del “fermi tutti” di Silvio Berlusconi. Il fondatore di Forza Italia, prima, e del Popolo della libertà, poi, non ha mai nascosto il suo scetticismo a proposito di queste consultazioni e ora vorrebbe sfruttare l'occasione di un suo possibile rientro in campo per annullare l'appuntamento coi gazebo e, contemporaneamente, azzerare il gruppo dirigente del partito.
Nell'Isola, come è sempre stato negli ultimi anni, il gruppo dirigente si presenta quanto mai diviso. I bene informati dicono che il coordinatore Settimo Nizzi e il senatore gallurese Fedele Sanciu , pur ben disposti nei confronti di Alfano, non resterebbero certo insensibili al richiamo del Cavaliere. Così come il movimentista Mauro Pili , da sempre pupillo di Berlusconi e negli ultimi mesi proiettato più sul suo movimento Unidos che sull'attività del partito, del quale non ha condiviso nemmeno la linea parlamentare a proposito del governo Monti.
Una scelta di campo a favore di Alfano e delle primarie l'hanno fatta gli ex Mariano Delogu , Antonello Liori e Carmelo Porcu , che hanno partecipato alla convention di Milano promossa da Gasparri e La Russa, così come il deputato Bruno Murgia , fedele ai dettami della corrente Alemanno. Hanno scelto Giorgia Meloni, e con lei la forte richiesta di investitura popolare per il prossimo candidato a premier del centrodestra, il sindaco di Quartu Mauro Contini e il vicecoordinatore cagliaritano Salvatore Deidda .
Anche il governatore Ugo Cappellacci, i deputati Salvatore Cicu e Piero Testoni , il capogruppo in Consiglio regionale Pietro Pittalis (organizzatori del partecipato evento in Fiera di sabato scorso) non potranno che seguire la sorte di Alfano. Alla finestra, per ora, restano la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo e il capogruppo di “Sardegna è già domani” Mario Diana : entrambi sono fuori dalla maggioranza nell'assemblea legislativa sarda ma si dichiarano aderenti al partito.
Anthony Muroni

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