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L'unione sarda. «Il nostro lavoro va salvato»

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C'è una data particolare sul calendario che segna il confine con il baratro: è quella del 31 dicembre, giorno in cui scadono i loro contratti di lavoro. Per 360 dipendenti dei Csl (servizi per l'impiego regionali) e dei Cesil (centri per l'inserimento dei soggetti svantaggiati), quelli che offrono servizi di consulenza del lavoro, quella scadenza è davvero un incubo. Senza un'ulteriore proroga dei loro contratti di collaborazione a progetto, infatti, dal primo gennaio 2013 si ritroveranno tutti a casa senza nemmeno poter contare sulle indennità di disoccupazione.
LA PROTESTA Così, questi lavoratori, «quasi tutti precari da nove anni», ieri hanno manifestato sotto il palazzo del Consiglio regionale, a Cagliari, per scongiurare la chiusura dei centri dei servizi per l'impiego. La situazione ha del paradossale: la Regione, infatti, aveva predisposto il riordino complessivo dei servizi, già lo scorso agosto, con un provvedimento che metteva in campo 12 milioni di euro per garantire il loro funzionamento. Poi è intervenuto il Governo nazionale che, davanti alla Corte Costituzionale, ha impugnato quel provvedimento e il successivo decreto (concordato con il ministro della Funzione pubblica, Patroni Griffi) che prevedeva il rinnovo dei contratti in scadenza al 31 dicembre 2012. Nove anni di lavoro alle spalle, con contratti rinnovabili ogni tre-sei mesi, per questi lavoratori che dal 2003 hanno sostituito i vecchi centri di collocamento, non sono bastati, quindi, per ottenere la stabilizzazione. Soluzione che, peraltro, non chiedono neanche adesso «perché la spending review del Governo nazionale vieta alle pubbliche amministrazioni di fare nuovi contratti», spiega Alessandra Fantinel del Cesil di San Gavino.
LE RICHIESTE Quello che chiedono i lavoratori, in questa fase, è il trasferimento delle competenze dalle Province alla Regione e il loro passaggio all'Agenzia regionale per il Lavoro «che garantirebbe, almeno temporaneamente, il servizio che svolgiamo e i nostri contratti», aggiunge Fantinel. Lunedì scorso, l'assessore regionale al Lavoro, Antonello Liori, preoccupato dopo la decisione del Governo di impugnare il provvedimento regionale, aveva scritto una lettera alla Fornero, con cui chiedeva un intervento urgente del ministro. «Sarebbe anomalo», si legge nella lettera, «che, dopo aver concordato col ministro della Funzione pubblica un percorso che prevede il rinnovo dei contratti dei lavoratori in scadenza al 31 dicembre 2012, si arrivasse a sospendere il servizio».
Mauro Madeddu

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