di Kety Sanna
ONIFERI Ha patteggiato una condanna a quattro anni di reclusione, Fabio Moro, il consigliere comunale di Oniferi, arrestato dai carabinieri il 20 giugno scorso con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di esplosivo e munizioni. Ieri Moro, difeso dall’avvocato Lorenzo Soro, è comparso davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Nuoro, Silvia Palmas, che gli ha concesso anche gli arresti domiciliari. Il benzinaio, di 31 anni, era stato fermato da una pattuglia di carabinieri in via della Solitudine. Lui era in sella alla sua moto e quando i militari lo perquisirono gli trovarono addosso quaranta grammi di marijuana custoditi in due involucri e tre cartucce per pistola. Non paghi i carabinieri estesero i controlli nell’abitazione nuorese del giovane dove vive con la moglie e due figli. Lì trovarono un’altra sorpresa. Sequestrarono un ordigno rudimentale ad alto potenziale e già innescato, preparato con 620 grammi di gelatina e collegato a due detonatori. La bomba era stata trovata in un garage, assieme a 40 centimetri di miccia a lunga combustione e a una settantina di centimetri di miccia detonante. C’erano anche bilancini elettronici e materiale per confezionare dosi di stupefacente per lo spaccio. L’ordigno era stato messo in sicurezza dagli artificieri del comando provinciale. Dopo l’arresto, Moro era stato condotto nel carcere nuorese di Badu’e Carros da dove è uscito solo ieri mattina alla fine del processo. Moro era stato arrestato qualche giorno dopo le elezioni comunali del suo paese che lo avevano visto protagonista come terzo più eletto con 44 voti nella lista del sindaco Stefania Piras. Anche questo, forse, aveva reso più clamorosa la notizia del suo arresto. «Una botta, è stata davvero una botta — diceva in quei giorni il neo eletto primo cittadino — Lasciamo che la giustizia faccia il suo corso, chiunque è innocente fino alla fine del giudizio. E per ora posso dire solo che Fabio Moro è una persona alla quale abbiamo dato fiducia».