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La nuova sardegna. Disoccupati record, nel 2013 sarà peggio

Drammatici dati Istat: quasi 3 milioni senza lavoro. Fra gli under 24 tasso al 36,5%. Male anche il resto d’Europa

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ROMA La disoccupazione vola all’11,1% e il numero dei senza lavoro si avvicina ormai rapidamente alla soglia dei tre milioni. Tra questi, 639mila hanno meno di 24 anni mentre un numero crescente di ex inattivi cerca un lavoro che non si trova. Sono i dati Istat riferiti al mese di ottobre. Camusso (Cgil) attacca: «Il 2013 sarà ancora più pesante». Dato confermato anche dal ministro dell’Economia Grilli: «Se l’economia rallenta non si può pensare che l’occupazione migliori, anche nei nostri dati c’è un peggioramento nel 2013». Record di disoccupati. Il numero dei senza lavoro è pari a 2 milioni 870mila e aumenta del 3,3% rispetto a settembre (+93 mila unità). La crescita riguarda sia gli uomini che le donne. La crescita su base annua è ancora più drammatica: l’aumento è infatti del 28,9% (+644 mila unità). Il tasso di disoccupazione (l’incidenza dei senza lavoro sul totale di quelli occupati o in cerca) si attesta sull’11,1%. Continua a crescere l’area della disoccupazione straniera. Il numero di individui inattivi (che non fanno parte cioè della forza lavoro) tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,7% rispetto al mese precedente (-95 mila unità). Solo 45 mila sono però gli occupati in meno nello stesso periodo. Quest’ultimo dato dell’Istat evidenzia non tanto la perdita di posti quanto l’entrata senza successo sul mercato di molte persone fino ad allora considerate inattive (non occupate e né alla ricerca di un impiego). A ottobre, infatti, il calo di inattivi rispetto a un anno prima è stato di 611mila unità (-4,1%) mentre nello stesso periodo i disoccupati sono aumentati di 644mila unità. Giovani senza lavoro. Tra i 15 e i 24 anni le persone in cerca di occupazione sono 639mila e rappresentano il 10,6% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione è invece pari al 36,5% in aumento di 0,6 punti sul mese precedente e di 5,8 punti sull’anno. Solo 5,8 milioni tra i 15 e i 34 anni lavorano perché il mercato del lavoro sta invecchiando. Si resta cioè in attività più a lungo e questo danneggia le nuove generazioni. Nel terzo trimestre 2012 erano al lavoro 3.493.000 over 55, quasi 270 mila in più rispetto allo stesso trimestre del 2011. Cinque anni fa, nel 2007, gli over 55 al lavoro erano soltanto 2 milioni e 465 mila, vale a dire un milione in meno. I dati attuali risentono delle riforme al sistema previdenziale targate Damiano e Sacconi, mentre quella del ministro Fornero, darà i suoi effetti soltanto nel prossimo anno. Europa a picco. La situazione è nera anche in Europa dove a ottobre erano circa 26 milioni i senza lavoro, di cui 18,7 nella zona euro, 173mila in più rispetto a settembre. Il tasso di disoccupazione in Eurolandia ha segnato un nuovo record salendo all’11,7% rispetto all’11,6% di settembre. Un livello giudicato «inaccettabile» dalla Commissione europea. A ottobre 2011 era al 10,4%. Tra i giovani sotto i 25 anni il tasso di disoccupazione è al 23,9%. Cgil: peggio nel 2013. Per Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, il prossimo anno sarà peggiore di quello attuale «che è stato l’anno più pesante della crisi». Si prevede un «effetto moltiplicatore» causato dalla «scelta del governo di non occuparsi né di politiche industriali e né di politiche dei redditi e di sostegno ai redditi più bassi». Per la leader sindacale «le scelte fatte determinano un progressivo arretramento» della situazione. Per questo motivo «se non ci sono investimenti c’è una deriva di riduzione dell’economia e dell’occupazione». Camusso dice di «far fatica a considerare riforme le leggi che ha fatto questo governo in materia di lavoro. Le considero più leggi che riforme» che rischiano di creare ulteriori problemi. Per questo motivo chiede di rinviare la riorganizzazione degli ammortizzatori sociali «nel momento in cui ci sarà la crescita». Il riferimento è alla nuova Aspi che dovrebbe essere attuata in un momento più propizio per l’Italia e non dal gennaio 2013. La Cgil chiede un piano straordinario per l’occupazione giovanile. Anche per Raffaele Bonanni (segretario della Cisl) i dati Istat sono «drammatici» soprattutto per quanto riguarda i giovani e le donne e dunque «bisogna fare tutti di più».

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