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La nuova sardegna. «Gli agnelli sardi e il latte sono sani»

La Coldiretti: «L’allarmismo è ingiustificato, anche se il virus di Schmallemberg fa paura»

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SASSARI Il virus di Schmallemberg fa paura e negli ovili aumenta la preoccupazione anche perchè questo è il momento più impotrtante dell’anno negli allevamenti di ovini e caprini visto che Natale si avvicina. Ma il virus, oltre ad aver seminato morte e malformazioni sta anche portando disperazione e, soprattutto, tanta disinformazione. Il virus colpisce tutti i ruminanti (in Sardegna finora soprattutto pecore e capre, ma anche i bovini) e viene trasmesso attraverso una zanzara, come per la Lingua blu e la febbre del Nilo. Proprio per questo, non è possibile il contagio tra animali e quindi non ci sono problemi di alcun genere per la carne e il latte. Ma visto il periodo particolarmente delicato per quanto riguarda la richiesta di agnelli, il mercato sta attraversando un momento difficile e le prelibate carni sarde stanno rimanendo sui banchi delle macellerie per timori assolutamente infondati. Dopo il tavolo tecnico istituito dall’Asl 1 e coordinato dal direttore del Dipartimento prevenzione, Franco Sgarangella, al quale hanno partecipato anche le organizzazione di categoria per fare il punto della situazione e per dare la massima informazione a pastori e consumatori, la Coldiretti ha deciso di uscire allo scoperto, schierandosi con decisione al fianco degli allevatori. «Non c’è nessun problema per il latte e per la carne – hanno spiegato il presidente di Coldiretti Sassari, Battista Cualbu e il direttore provinciale Pietro Greco –. Il virus di Schmallenberg che sta flagellando le campagne non deve frenare gli acquisti e danneggiare la già asfittica economia agropastorale. Occorrono certamente cautela e attenzione, ma gli allarmismi e le preoccupazioni sono per il momento infondate. Siamo indubbiamente preoccupati – hanno continuato i due dirigenti della Coldiretti di Sassari - perché si tratta di un patologia che colpisce le pecore e al momento non si può prevederne la diffusione ne soprattutto stabilirne le conseguenze. Pur consapevoli della gravità della situazione – hanno concluso Cualbu e Greco – non abbiamo difficoltà ad affermare che il virus non intacca né danneggia minimamente il latte e le carni ovine, caprine e bovine. Il virus di Schmallenberg non costituisce un problema per il consumo di latte e carne ovina. Anzi è il momento di rafforzare gli acquisti di prodotti locali a km zero, compresi i formaggi pecorini e gli agnelli di Sardegna». (plp)

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