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L'unione sarda. «Il riordino delle Province non va bene»

Polemica Cal-Riformatori

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Il Consiglio delle autonomie locali (Cal) boccia lo scioglimento anticipato dei Consigli provinciali il 28 febbraio e la legge di riordino degli enti. «In assenza di una complessiva riforma da parte della Regione, il disegno di legge sul riordino delle Province, licenziato dalla commissione Autonomia del Consiglio, rischia di peggiorare il sistema istituzionale della Sardegna». È il parere che il Cal ha messo nero su bianco ieri, al termine di una riunione a Oristano.
L'AFFONDO Per l'organismo presieduto da Gianfranco Ganau, «lo scioglimento anticipato è contrario ai principi costituzionali e alla normativa in materia di ordinamento degli Enti Locali e appare un colpo di mano rispetto a organismi istituzionali eletti democraticamente, che devono arrivare alla scadenza naturale, nel 2015». Parere negativo anche sulle procedure di adesione alle nuove aggregazioni territoriali: non piace la scelta di demandare la decisione ai Consigli comunali «al posto di far svolgere i referendum». No anche al secondo livello per l'elezione del presidente e del Consiglio provinciale perché «non si tiene conto del criterio della proporzionalità della popolazione e risulta inadeguato anche quanto previsto sulla parità di genere». Alt, infine, alla riduzione delle funzioni delle Province: «Si creerebbe un pericoloso vuoto istituzionale».
I RIFORMATORI Pierpaolo Vargiu, consigliere regionale dei Riformatori, attacca: «Al Cal non va bene niente: non vuole che si sciolgano i Consigli, vuol continuare ad avere Giunte e presidenti, vuole che le Province abbiano ancora tutte le loro competenze e che mantengano inalterati i centri di potere della politica. Per il Cal è come se i referendum del 6 maggio scorso non ci fossero mai stati». Replica del consiglio delle autonomie: «Il consigliere Vargiu, responsabile con il suo partito di un disastro istituzionale da cui si cerca di uscire con grande difficoltà, sembra non rendersi conto del rischio reale di collasso totale del sistema delle autonomie locali. Dimentica i danni che ricadrebbero sui cittadini qualora non fosse preventivamente definito chi e come deve esercitare le funzioni non più svolte dalle Province».

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