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La nuova sardegna. Sardi divisi, ecco i voti a Bersani e Renzi

Ultime polemiche, concluse le registrazioni: in Sardegna sono state accolte soltanto 300 nuove domande su 3.000

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i Filippo Peretti

CAGLIARI Finite le registrazioni degli ultimi elettori, le polemiche pubbliche sono state messe da parte ma la tensione cova sotto la cenere: oggi si vota, la suspance cresce a dismisura, sono primarie che rappresentano un bivio per tutti. Pierluigi Bersani e Matteo Renzi interpretano due Pd diversi e, se ci sarà una prospettiva elettorale vincente, due governi differenti. La sfida di oggi è quindi seguita con grande attenzione dai mondi del centrosinistra ma non solo da loro. Nel micro sondaggio sul gradimento dei candidati che pubblichiamo in questa pagina emerge infatti che, già in queste primarie, Renzi prende voti anche dal centrodestra: elettori che, delusi dal berlusconismo, guardano dall’altra parte ma non troppo a sinistra. Ed emerge, però, che Bersani gode di un rispetto generalizzato: le critiche che gli vengono rivolte dei sostenitori del suo avversario non riguardano proprio lui ma piuttosto il suo «apparato». Ieri sono stati forniti i dati sulle nuove registrazioni: sono arrivate quasi 3.000 richieste (la maggior parte via mail) e ne sono state accolte appena 300, il 10 per cento. La selezione è stata fatta dai comitati provinciali delle primarie sulla base delle giustificazioni. Ha spiegato il presidente del comitato regionale, Franco Marras: «La maggior parte, trasmessi attraverso il sito della fondazione renziana Big Bang, erano giustificazioni generiche, come in serie. Non potevano essere accettate. Altre no, erano persino documentate, e infatti sono state accolte». In Sardegna nel primo turno di domenica scorsa Bersani, che nel voto è andato oltre il 50 per cento dei consensi: 53,2 (contro il 44,6 nazionale). Renzi è andato invece molto peggio che a livello nazionale: si è fermato al 23,23,1 per cento rispetto al dato italiano del 36,9. Su Bersani si è schierato quasi tutto il gruppo dirigente isolano: dal segretario Silvio Lai al leader dell’opposizione interna, Paolo Fadda. Tra i deputati sardi solo Arturo Parisi ha votato per Renzi, assieme a due consiglieri regionali su 19: Gavino Manca e Chicco Porcu. Nell’isola ha avuto un buon risultato anche Nichi Vendola: il leader di Sel ha superato di poco il 20 per cento, vale a dire 6 punti in più della media nazionale. Il gruppo dirigente regionale di Sel, dal segretario Michele Piras al capogruppo Luciano Uras, ha deciso ora di sostenere Bersani. Il segretario del Pd, pertanto, nell’isola potrebbe aumentare nettamente i consensi, ma i renziani la pensano diversamente. Spiegano: Renzi ha perso più voti, come a Cagliari, dove Vendola è andato bene, perché i due si sono divisi una parte del voto di cambiamento; una parte di quei voti ora potrebbero non andare a Bersani. Si vota sino alle 20. Subito dopo lo spoglio. E quindi si vedrà chi ha ragione.

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