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La nuova sardegna. «Vai via o sei morto» Nuove minacce al sindaco di Orani

Per la terza volta in una piazza del paese e in alcuni vicoli sono comparse scritte pesantissime contro Franco Pinna

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di Kety Sanna INVIATA A ORANI

La terza volta in un mese. Quasi a cadenza settimanale. Una sorta di sfida rivolta a tutto il paese. Nella notte tra sabato e domenica a Orani, ignoti si sono divertiti ad imbrattare i muri del centro storico con scritte minacciose contro il sindaco Franco Pinna e la sua famiglia. «Sindaco sei morto» si riesce a leggere dietro le spruzzate di spray nero sulle lettere bianche, stampate sulla facciata di una casetta caratteristica in piazza Santu Sarbadore, e quasi immediatamente cancellate dagli esponenti della maggioranza avvertiti nottetempo. Proprio a due passi dalla via principale del paese. E non solo. Occorre, infatti, addentrarsi ancora di più nei vicoli della parte più vecchia, ma anche più curata del centro abitato, per scorgere le altre: «Sei morto tu e tua moglie» e ancora «Sindaco infame» o «Vai via o sei morto» che si scorgono sulle facciate di due case in via Azuni, appena dietro la chiesa parrocchiale. La notizia dell’ennesima “missiva” si è sparsa quasi subito, già nel cuore della notte. I giovani di Orani, infatti, il sabato rincasano tardi perciò avrebbero potuto imbattersi in quell’ignoto scrivente che da un mese ha scelto una forma di comunicazione inconsueta e a dir poco sleale. «È sicuramente il gesto di un balordo – racconta un giovane che preferisce rimanere anonimo – che magari si diverte a vedere le reazioni». Ieri mattina, chi passava davanti a quei segni neri, veri sfregi per le facciate delle abitazioni, non manifestava alcun interesse, quasi a non voler dare peso a un fatto già collocato in una precisa dimensione. Soltanto una donna si gira incuriosita per capire cos’è successo poi, avuta la risposta, gira le spalle bisbigliando tra i denti: «È una vergogna». Franco Pinna, 45 anni, dirigente del Parco geominerario della Sardegna, nominato sindaco per la seconda volta il primo giugno del 2010 dopo l’elezione avvenuta con la lista civica Continuità e Rinnovamento, conquistò un vasto consenso sfiorando il 70 per cento delle preferenze. Ieri non era in paese. Era fuori per questioni private e non è stato possibile raggiungerlo neppure telefonicamente. Il cellulare ha squillato a vuoto per tutta la giornata. Intanto sono giunte subito le manifestazioni di solidarietà da parte del parroco, don Riccardo Fenudi, che nel sottolineare la gravità del fatto «che offende tutto il paese» ha voluto evidenziare la mitezza e la disponibilità del primo cittadino che certo, in un periodo difficile come questo, non può riuscire ad accontentare tutti. «È un paese accogliente – dice il prete del suo nuovo paese d’adozione – estraneo a certe logiche. Occorre che i cittadini facciano sentire il loro dissenso e manifestino solidarietà al loro sindaco che mai come in questi momenti ha bisogno dell’appoggio dei suoi concittadini». Di gesto ignobile parla il presidente Ugo Cappellacci che commentando il nuovo atto intimidatorio ha dichiarato: «La nostra reazione deve andare oltre le parole di circostanza e deve essere percepibile nel quotidiano. In momenti come questo abbiamo il dovere di stringerci intorno a chi per la terza volta subisce un atto intimidatorio e di far sentire isolati gli autori che, agendo nell’anonimato, hanno violato i principi della nostra società». Proseguono intanto le indagini da parte dei carabinieri della stazione del paese e della Compagnia di Ottana, guidati dal capitano Alessio Zanella. Vanno avanti dal primo episodio risalente al 18 novembre scorso quando sul cimitero del paese comparvero poche parole, scritte con uno spray, a caratteri grandi. «Sindaco, sei un buffone», c’era scritto, e nient’altro. Nessuna minaccia, nessun altro simbolo o segnale intimidatorio. Dieci giorni dopo, il 26 novembre, ancora scritte, sempre sulla parente del cimitero. Immediata fu la reazione della comunità, che già indignata dal primo episodio si era precipitata in municipio per stringersi attorno al primo cittadino. Manifestazioni previste anche oggi da parte delle associazioni che pensano di organizzare un incontro aperto a tutti. (ha collaborato Andreina Zichi)

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