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L'unione sarda. Prestiti, aumentano le sofferenze

I crediti non rimborsati cresciuti in tre anni di un miliardo

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Il segno della crisi passa anche per le sofferenze bancarie. È inevitabile che in un periodo di recessione, il numero di clienti che ha difficoltà a restituire i soldi prestati dagli istituti di credito possa crescere. E i numeri della Sardegna forniscono la conferma: tra il 2009 e il 2012, infatti, le sofferenze bancarie (è la definizione attribuita ai crediti nella fase che segue il cosiddetto incaglio: il cliente non riesce a restituire i soldi ed è prevista la segnalazione alla Centrale rischi del sistema bancario) nell'Isola sono cresciute del 61,5%. Un dato che finisce per incidere sui tassi che vengono praticati in Sardegna: quanto più aumentano i crediti “difficili”, tanto più le banche hanno il timore che i fondi non vengano restituiti. Per cui, essendo più diffidenti, aumentano i tassi praticati dalle banche per erogare nuovi prestiti.
I NUMERI Il Centro studi L'Unione Sarda ha elaborato i dati sulle sofferenze confrontando le serie storiche che vanno dal 31 marzo 2009 allo stesso giorno di quest'anno. Ebbene: nel primo trimestre del 2009, in Sardegna le sofferenze ammontavano complessivamente a 1 miliardo e 441 milioni di euro. A distanza di tre anni, il dato è lievitato del 61,5%, arrivando a toccare la quota record di 2,327 miliardi di euro. Si è trattato di un incremento progressivo, così come è cresciuto anche il numero di clienti che si è trovato in difficoltà nel restituire il prestito: il 31 marzo del 2009 erano 20.537 i clienti in difficoltà nell'Isola. Il 31 marzo del 2012 sono diventati 27.810, con un incremento del 35,4%.
PICCOLE IMPRESE A soffrire, in particolare, sono le piccole imprese, soprattutto quelle familiari, spesso costrette a ricorrere al credito anche per garantire la liquidità necessaria a mandare avanti l'azienda. Il 31 marzo del 2009, le sofferenze delle imprese familiari ammontavano a 354 milioni di euro, che sono diventati 417 nello stesso periodo del 2012, con un incremento del 17,8% in tre anni. Il numero delle piccole imprese in difficoltà con le banche, nello stesso periodo preso in considerazione per il confronto, è passato da 5.072 a 6.248 (+23,2%).
I TERRITORI Per quanto riguarda le dinamiche territoriali, le aree dove la crisi incide di più sulle sofferenze bancarie è la provincia di Olbia-Tempio, dove il valore dei crediti non restituiti è passato in tre anni da 186 a 422 milioni di euro, con un incremento del 126,9%, e nel Medio Campidano, dove l'aumento è stato del 121% (da 52 a 115 milioni di euro). Sofferenze in crescita esponenziale anche nel Cagliaritano, con un incremento del 62 % (da 488 a 791 milioni). E per invertire la rotta, dunque, non resta che sperare nella ripresa economica: altrimenti, le banche stringeranno i rubinetti per paura di far lievitare ancora le sofferenze.

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