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L'unione sarda. «Sindaco, non ceda alle minacce»

L'appello degli amministratori provinciali dopo le nuove scritte sui muri

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Dopo la solidarietà del governatore Ugo Cappellacci, al sindaco di Orani, destinatario per la terza volta nell'arco di poche settimane di scritte minacciose, arriva anche quella dell'amministrazione provinciale.
CONDANNA «Esprimiamo la nostra forte preoccupazione e la ferma condanna per l'ennesimo atto intimidatorio compiuto ad Orani, ai danni del sindaco Franco Pinna», sottolineano il presidente Roberto Deriu e la sua giunta. «Si tratta purtroppo - aggiungono - dell'ultimo episodio in ordine di tempo di una strategia che mira ad ostacolare e condizionare l'attività portata avanti con coraggio e determinazione dagli amministratori locali, che tra notevoli difficoltà affrontano i numerosi problemi che affliggono le comunità del territorio». Il messaggio degli amministratori provinciali si allarga a tutti coloro che sono finiti nel mirino di attentati o messaggi intimidatori. «Manifestiamo la nostra piena ed incondizionata solidarietà e vicinanza, a tutti i sindaci e ai loro concittadini, auspicando che a simili gesti segua una ferma condanna delle istituzioni e una decisa reazione della società civile. Rinnoviamo, nel contempo, al sindaco di Orani Franco Pinna e a tutti gli amministratori colpiti recentemente da simili atti di violenza, il nostro invito a continuare con immutato impegno nello svolgimento del mandato elettorale liberamente e democraticamente assegnato dagli elettori».
IN SILENZIO Gli amministratori comunali di Orani restano in silenzio. «Non rilasciamo dichiarazioni», si limita a riferire chi risponde al telefono. Gli altri, a iniziare dallo stesso Pinna, preferiscono stare in silenzio e lasciare che il telefono squilli invano.
IN COMUNE Da Orani arriva a Pinna la solidarietà degli operai del cantiere forestale: un mese fa hanno occupato il municipio per protesta. Ora condannano le scritte di minaccia rivolte contro il sindaco. Lui resta al suo posto, senza cedere alle intimidazioni delle ultime settimane su cui indagano i carabinieri. Il primo messaggio, con la scritta “buffone”, è comparso sui muri del cimitero. Pochi giorni dopo il secondo, sulle stesse pareti del camposanto. Ora il terzo, lasciato sui muri di alcune case del centro storico del paese nella notte tra venerdì e sabato.

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