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L'unione sarda: Sette giorni da presidente

Stara all'esordio, ma i consiglieri restano a casa

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Clima d'attesa e atmosfera kafkiana nell'aula consiliare della Provincia, ieri. Salta per mancanza di numero legale - e non è una sorpresa - il Consiglio che avrebbe dovuto approvare gli equilibri di bilancio, sui quali tra l'altro, sempre ieri, interviene con una nota Michele Ruiu, assessore competente: «Pienamente verificati, in regola e messi a disposizione».
ARIA DI VACANZA A ogni modo la seduta non si fa, assente annunciato Roberto Deriu, presidente autosospeso dal 10 al 17 ottobre, come da comunicazione ufficiale. Fonti a lui vicine lo danno in ospedale. Al di là del fatto che alla base dell'autosospensione del capo della Giunta ci siano impedimenti che afferiscono alla sfera privata, come lui afferma, o ragioni politiche magari dovute alle transazioni interne ai partiti in vista delle elezioni nazionali, nella sala consiliare consiglieri e assessori a stento nascondono il disincanto. La discussione non si terrà, e tutti lo sanno, ma sanno anche che il gioco delle parti va onorato e il protocollo rispettato.
BANCHI VUOTI Nel frattempo Cosimo Stara, nominato da Deriu come suo successore fino a mercoledì, esordisce nel compito ma non può calarvisi pienamente perché davanti a sé ha il deserto. Manca buona parte dell'assemblea: il Pd, a parte la presidentessa Daniela Forma, il resto della maggioranza presenzia in ordine sparso con Massimiliano Vacca (Federazione della sinistra), Pierpaolo Coronas (Italia dei valori), Giovanni Carboni (Misto). L'opposizione arriva a scaglioni con Ignazio Piras (Udc), Federico Castori e Fabio Fancello (Psd'az), Andrea Rubattu (Democratici per Arbau) e Gesuino Beccari (Riformatori). Al secondo appello si rompono le righe. Nemmeno Stara, capo dell'esecutivo ad interim, appare persuaso della dimensione concreta dell'incarico affidatogli dal giorno alla notte. «Farò ciò che c'è da fare se capitano urgenze», garantisce per poi precisare che però «per il dibattito in agenda oggi è giusto aspettare il rientro di Deriu».
DEMOCRATICI ASSENTI E MUTI Da parte sua il capogruppo Pd Renzo Soro non rilascia dichiarazioni («Vedremo che succederà la prossima settimana»), ma proprio lui sul suo profilo facebook lunedì aveva ipotizzato «rimpasti» e si chiedeva se l'aria di crisi (rispetto alle dimissioni va precisato che Soro ha sempre scelto di non commentare) potesse essere una «tattica elettorale».
VOCI DI RIMPASTO Di rimescolamenti si parla anche ieri a margine del Consiglio mancato. Nessuno si sbilancia, ma voci sussurrano che in ogni caso, sia che Deriu rimanga, sia che abbandoni il campo definitivamente, a breve ci saranno cambi in Giunta.
Francesca Gungui

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