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L'unione sarda. «A rischio i circoli dei sardi»

La Fasi alla Regione: con questi tagli costretti a chiudere

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La Regione taglia i finanziamenti e la metà dei circoli sardi, in Italia e all'estero, rischiano la chiusura. Per scongiurarla i rappresentanti della Consulta regionale dell'emigrazione chiedono alla Regione che non siano inflitti altri tagli alle risorse. Serafina Mascia, presidente della Fasi, Federazione associazioni sarde in Italia, e rappresentante della Consulta regionale dell'emigrazione, spiega che si rischia la chiusura del 50% dei circa 130 circoli sardi, di cui una sessantina hanno sede in Italia. Intanto i capigruppo consiliari e la presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, che ieri hanno ricevuto i rappresentanti della Consulta, si sono impegnati per trovare una soluzione. La presidente assicura che l'istanza è stata recepita e che verrà tradotta «in azioni concrete non appena riceveremo dalla Giunta regionale la proposta di finanziaria e di bilancio per il prossimo anno».
POCHI FONDI Il finanziamento di 3 milioni e mezzo di euro per il 2012, era stato ridotto per effetto del Patto di stabilità. «Avevamo accettato il taglio fino a 2 milioni e 400 mila euro - chiarisce Mascia -, che aveva portato alla riduzione delle varie attività». Oggi, durante la riunione della Consulta dell'emigrazione, si svolgerà davanti all'assessorato regionale del Lavoro il presidio di alcuni presidenti dei circoli sardi. Dopo l'incontro, una delegazione sarà ricevuta dall'assessore regionale della Programmazione Giorgio La Spisa.
IL FUTURO La presidente Mascia sottolinea che la prospettiva per il 2013 «è di ottenere un milione e mezzo di euro. Se si dovesse concretizzare un taglio del 30 per cento - dice la rappresentante della Fasi -, il rischio è di andare sotto i 700 mila euro. Chiediamo che venga riconfermata la cifra del 2012». Gli esponenti della Consulta hanno scritto una lettera aperta all'assessore regionale del Lavoro Antonello Liori che, dal canto suo, ha precisato che «non c'è ancora alcuna ipotesi di stanziamento per il bilancio 2013, bensì una prima programmazione, pari a 1 milione e 500 mila euro, determinata dalle regole di contabilità che obbligano all'utilizzo delle sole risorse spendibili, al fine di limitare la creazione di residui e la crescita del disavanzo pubblico».
I RIFORMATORI Il coordinatore regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa propone di mettere a punto «al più presto una nuova legge che tenga conto di quanto sia evoluta l'emigrazione sarda in questi vent'anni, e adegui e snellisca anche i meccanismi che regolano i rapporti tra i circoli degli emigrati e la Regione».
Eleonora Bullegas

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