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L'unione sarda. Ancora gelo tra emigrati e Regione

La Consulta non firma il piano annuale di finanziamento

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Sono arrivati a Cagliari da Lombardia, Piemonte e Veneto ma anche da Spagna, Svizzera e Canada. Circa 80 emigrati sardi si sono presentati ieri mattina davanti alla sede dell'assessorato regionale del Lavoro per protestare contro i tagli alle risorse, che rischiano di far chiudere numerosi circoli presenti in Italia e all'estero. Hanno lanciato un appello affinché la Regione possa garantire la somma minima pari a 2 milioni e mezzo di euro, che permetterebbe la loro sopravvivenza.
IL PRIMO VERTICE Durante la riunione della Consulta dell'emigrazione con l'assessore Antonello Liori, alcuni esponenti hanno espresso perplessità per la bozza del documento sul piano annuale di finanziamento, che alla fine non è stata sottoscritta. Serafina Mascia, presidente della Fasi ed esponente della Consulta, riconosce «la volontà di occuparsi sia della rete di sardi nel mondo e più in generale del problema emigrazione. Il piano però non è stato firmato perché devono essere apportate alcune modifiche, sulla rigidità per le voci di spesa con plafond definiti». L'assessore Liori ha promesso che chiederà di inserire la somma di 3 milioni e mezzo di euro, da cui poi verranno fatti i tagli necessari. Liori ha ribadito che è stato «garantito l'impegno per questa rete organizzativa, nonostante le limitazioni e le tante crisi che l'assessorato ha dovuto affrontare».
LA VOCE DEGLI EMIGRATI Tonino Mulas, rappresentante della Consulta regionale dell'emigrazione, sostiene la necessità di mantenere attivi i circoli: «Per chi vive all'estero hanno un valore anche dal punto di vista “sentimentale”. Questo è l'unico modo per gli emigrati per mantenere un legame con la Sardegna». Raffaele Melis, rappresentante della Consulta dei circoli sardi in Spagna, per quanto riguarda l'assegnazione dei fondi ai circoli, chiede che «venga data una percentuale in base alle disponibilità dell'assessorato». Per Domenico Scala, rappresentante della Consulta dei circoli sardi in Svizzera, è necessario «avere certezza da parte del Consiglio regionale sulla somma che può spendere il mondo dell'emigrazione».
IL SECONDO VERTICE Alcuni rappresentanti della consulta sono stati ricevuti anche dall'assessore della Programmazione Giorgio La Spisa: «Stiamo lavorando in sinergia con l'assessorato del Lavoro e ci stiamo impegnando, nei limiti imposti dal Patto di stabilità, per cercare di sbloccare le risorse già impegnate per il 2012 e garantire quelle necessarie al sostentamento per il 2013».
IL PDL Ieri è arrivata anche una nota di Pietro Pittalis, presidente del gruppo Pdl in Consiglio regionale: «Le istanze dei rappresentanti dei circoli per un sostegno alle attività culturali e sociali che portano la tradizione e l'identità sarda nel mondo devono essere validamente partecipate finanziariamente dalle istituzioni regionali anche a costo di ulteriori sacrifici».
Eleonora Bullegas

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