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La nuova sardegna. Mamoiada, il sindaco resta

Oggi Deiana annuncia il ritiro delle dimissioni presentate dopo gli attentati

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di Nino Muggianu

MAMOIADA Il sindaco Graziano Deiana ritira le dimissioni. Una decisione presa ieri mattina ma che ufficializzerà soltanto oggi alla scadenza dei termini per la conferma o il dietro front dopo l’annuncio di voler gettare la spugna a seguito degli attentati subiti nel corso delle ultime settimane. Una decisione sofferta e ponderata, quella presa del primo cittadino di Mamoiada, che ha subito fatto il giro del paese, e non soltanto. Dopo la valanga di attestati di solidarietà, in tanti già ieri sera, persino in strada, gli hanno fatto gli auguri di buon lavoro. Deiana è apparso più disteso e sereno, per quanto si possa essere sereni dopo quanto gli è capitato. Per tutto il giorno le voci sul ritiro o meno delle dimissioni si sono rincorse finendo inevitabilmente anche su Facebook. I soliti bene informati avevano anche parlato di una riunione di giunta, che in realtà non c’è mai stata. Nessuna dichiarazione ufficiale di Deiana sul un suo ripensamento, ma ormai è certo che rimetterà la fascia tricolore. Lo aveva lasciato intendere lo stesso primo cittadino già da qualche giorno. Evidentemente il calore della comunità mamoiadina che si è stretta attorno al suo sindaco è servito a risolvere l’empasse. Nonostante il vice sindaco Francesco Golosio abbia assicurato «che non c’è stato nessun incontro e tanto meno nessun annuncio da parte del sindaco né da altri, tutto è come prima. Speriamo che la cosa cambi oggi». E oggi la cosa cambierà di certo, in tarda mattinata. Un incontro della giunta, del resto, si era tenuto mercoledì sera con la partecipazione delle associazioni sportive, di volontariato e culturali. Anche in quell’occasione Deiana era stato invitato a restare alla guida dell’esecutivo. Dal dibattito è emerso che le associazioni confermano il loro impegno per la crescita del paese, e per il coinvolgimento di sempre più persone in questo processo, ma richiedono fortemente anche la presenza di scuola, famiglia, chiesa e di tutti i cittadini per una attiva collaborazione fra tutte le parti, senza più delegare ad altri le responsabilità di propria competenza. «Sentendoci tutti coinvolti da questa possibile deriva – hanno scritto in un comunicato congiunto consegnato al sindaco dimissionario – non pensiamo comunque di correre il rischio del ritorno ad anni bui del nostro “lontano” passato, ma riteniamo sia reale il pericolo di una battuta d’arresto, o addirittura di una inversione di marcia, alla quale la presenza di un commissario prefettizio potrebbe contribuire. Egli, infatti, è preposto al solo svolgimento degli atti formali, con la conseguenza del congelamento di tutte le altre attività, che sono il segno distintivo del nostro paese. Non si interessa delle peculiarità della vita di un paese che, talvolta, soltanto gli occhi attenti di un forestiero colgono».

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