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La nuova sardegna. Il Pdl fa la selezione dei fedelissimi, il Pd decide alle primarie

Ora si riaprono le porte per presidenti di Provincia e sindaci, per tutti gli schieramenti la sfida è anche sul rinnovamento

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di Filippo Peretti

CAGLIARI Grande incertezza in Sardegna sulle candidature al Parlamento. Il Pdl si è rimesso in moto per selezionare i nomi che garantiscano massima fedeltà al ridisceso in campo Silvio Berlusconi, il Pd si prepara alle primarie (mercoledì i segretari regionali vanno da Pierluigi Bersani per decidere le regole), i partiti “minori” attendano soprattutto da Roma notizie precise sulle alleanze e su eventuali accorpamenti delle liste. Nel Pdl il coordinatore regionale Settimo Nizzi, berlusconiano doc, è in piena forma ed è considerato un sicuro ricandidato. Con il ritorno in campo del Cavaliere ha rilanciato l’idea del rinnovamento delle liste e propone il tetto delle tre legislature. La prima vittima sarebbe il suo nemico interno Salvatore Cicu, l’organizzatore a Cagliari dello sfortunato avvio della campagna per le primarie di Angelino Alfano. Più di tre legislature hanno anche Carmelo Porcu e il più longevo dei parlamentari italiani ancora in attività, Beppe Pisanu, da tempo in rotta con Berlusconi. Non viene escluso che Pisanu si ripresenti in lista con l’Udc di Pierferdinando Casini. Hanno tre legislature anche i deputati Piero Testoni e Giuseppe Cossiga, ma rischiano non tanto per l’anzianità di servizio quanto per essersi palesemente pronunciati a favore di Alfano, il primo, e di Guido Crosetto, il secondo. Sempre nel Pdl hanno buone possibilità di essere ricandidati, oltre a Nizzi, altri tre deputati, Mauro Pili, Bruno Murgia e Paolo Vella, e il senatore ed ex presidente della Provincia Olbia-Tempio Fedele Sanciu: sono i sardi più agguerriti contro il governo Monti, in più occasioni hanno votato contro la fiducia. Ed eccoci ai possibili new-entry: si parla della presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo (una dei pochi a non essersi presentata per le primarie di Alfano), il capogruppo Pietro Pittalis (che aveva detto: sì ad Alfano ma solo se Berlusconi è d’accordo) e degli assessori regionali Giorgio La Spisa (Bilancio) e Antonello Liori (Lavoro): una strategia di ricerca di consenso al partito che punta a nomi radicati nel territorio.E si parla anche dell’ex capogruppo Mario Diana, rimasto nel partito ma passato, con la Lombarda, in un’altra formazione consiliare. Mentre il Pdl seleziona i fedelissimi, il Pd ha scelto la strada delle primarie. Si ripresenteranno tutti i parlamentari uscenti, tranne il deputato Arturo Parisi (che ha deciso di lasciare e non chiedere la deroga al tetto delle tre legislature) e il senatore Antonello Cabras. I candidati saranno decisi dagli elettori delle primarie a metà gennaio e non è possibile fare previsioni perché non si conoscono le regole: se si vota in modo distinto per aspiranti senatori e deputati, se ci sarà la preferenza unica, se ci saranno suddivisioni territoriali (almeno per le quattro province storiche di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano. Inoltre, almeno il 40 per cento dei posti sarà riservato alle donne. Alle primarie sarà battaglia, perché ci potrebbero essere volti nuovi di peso. Ad esempio a Sassari il segretario Silvio Lai e il vice presidente del Consiglio regionale Mario Bruno, e si parla anche di Alessandra Giudici: l’anticipo delle elezioni dovrebbe consentire a presidenti di Provincia e sindaci di candidarsi anche se non hanno lasciato entro il 28 ottobre. A Sassari, però, non circola l’ipotesi di Gianfranco Ganau, il primo a chiedere le primarie per il Parlamento: il sindaco sembra più orientato a occuparsi delle elezioni regionali, tra poco più di un anno, anche perché ora è giunta ad appena alla metà del secondo mandato. A Nuoro si parla dei consiglieri regionali Francesca Barracciu che è anche vice segretario, e Giuseppe Luigi Cucca.Le primarie, soprattutto se a preferenza unica. Non sembra invece della partita Roberto Deriu: il presidente della Provincia ha già detto di volersi candidare alle primarie per la presidenza della Regione (e quindi forse se la vedrà con Ganau). La crescita di Sel, che ha in Sardegna una delle percentuali più elevate, potrebbe riportare la sinistra oltre il Pd in Parlamento. Capolista alla Camera dovrebbe essere il segretario regionale Michele Piras. Per quanto riguarda l’Idv (che difficilmente sarà ricompreso nella maggioranza di centrosinistra) si fa il nome del deputato uscente Federico Palomba, la cui posizione nel partito è stata di recente rafforzata da Antonio Di Pietro. Le primarie le ha già fatte il movimento 5Stelle di Beppe Grillo: pochi i partecipanti (1.300 voti). Almeno in questa fase non c’è il boom . Si vedrà alle elezioni vere.

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