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La nuova sardegna. Caos e resse per l’ultima rata dell’Imu

Tante difficoltà nell’isola per pagare: dai ritardi nella comunicazione delle aliquote a sconcertanti percorsi a ostacoli

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di Pier Giorgio Pinna

 

SASSARI È già una corsa a ostacoli: il rush finale per l'Imu in Sardegna rischia di trasformarsi nel solito assalto agli sportelli tra mille difficoltà. Nuove mazzate e vecchi problemi: nell'isola persino pagare le tasse diventa un rebus a volte insolubile. E per tante ragioni. Ecco le più preoccupanti. In parecchi casi alle poste non sono ancora disponibili i bollettini specifici o i modelli F24 per i versamenti. Non sempre, poi, è semplice calcolare le aliquote sull’ultima rata fissate dai Comuni e le compensazioni rispetto alle precedenti. «Anzi, per farlo, bisogna spulciare tutte le delibere municipali, esaminarle caso per caso e sperare di avere fortuna nell'interpretazione dei dati», dicono addetti ai Caf e commercialisti. Per mettersi in regola c'è tempo sino a lunedì. Ma preparatevi alle file. Anche in banca. Sino a questo momento tutti o quasi sono stati costretti ad aspettare i giorni che precedono immediatamente la scadenza per via dei ritardi accumulati da parte di diverse amministrazioni nelle spiegazioni definitive sui millesimi. E se possedete fabbricati rurali e terreni agricoli incolti, seconde case o pertinenze di abitazioni non principali, preparatevi al peggio: non si sa infatti se da soli riuscirete a spuntarla nel coacervo di norme, disposizioni, regolamenti, di frequente tra loro disomogenei. Se infine pensate di godere di qualche esenzione o di non essere obbligati alla trasmissione della vostra posizione sugli immobili, non potrete permettersi di dormire ugualmente sonni tranquilli: l'errore, la svista e l'opinabilità nell'applicazione degli articoli sono in agguato, pronti a rovinarvi le feste di fine anno. Non tutti però appaiono pessimisti. Dai primi del mese i Caf sardi lavorano a pieno ritmo, spesso anche al pomeriggio, per dare una risposta ai contribuenti. In particolare sono incessantemente all'opera quelli attivi nei patronati che fanno capo ai sindacati confederali. «Certo qui da noi arriva molta gente, e a tutte le ore, ma a parte la ressa non stiamo incontrando particolari inconvenienti: ci pare insomma di essere in grado di fronteggiare la situazione», afferma una gentile impiegata del Caf Cisl di Tempio-Olbia. Mentre Lucia Pes, del Centro autorizzato per l'assistenza fiscale della Cgil nuorese, spiega che i guai maggiori derivano dall'interpretazione delle disposizioni. «Sul piano locale _ puntualizza _ sino a qualche giorno fa mancavano le aliquote da applicare per l'ultima rata in diversi paesi della provincia, anche perché più di una volta i Comuni se la sono cavata con un semplice comunicato, e non con una vera delibera, e in altre circostanze hanno inserito il provvedimento sull'Imu all'interno dell'approvazione del bilancio o di altri documenti finanziari». «Ma anche sul piano più generale legato all'applicazione delle leggi statali riscontriamo ulteriori problemi nel calcolo dei rimborsi e delle compensazioni: in sostanza, è bene sottolinearlo, abbiamo a che fare con disposizioni tutt'altro che chiare», afferma ancora Lucia Pes, dicendosi certa che probabilmente eventuali correzioni di rotta salteranno fuori solamente al momento dei controlli finali. Finora in tanti centri sardi il mancato approvvigionamento dei documenti indispensabili per pagare sta creando disagi tra i proprietari di prime case, in Sardegna all'incirca il 70% delle famiglie che occupano un alloggio. Ma c'è da ricordare che i Caf e i tributaristi possono stamparli in automatico dai loro programmi informatici. Non tutti gli uffici, a ogni modo, hanno avuto la possibilità di rifornirsi per tempo. Per citare un esempio emblematico, nel primo pomeriggio di ieri alle Poste centrali di Sassari gli sportelli erano privi dei bollettini Imu (facoltativi) e avevano soltanto gli F24 (gli unici davvero obbligatori). Altrove in città, al contrario, sedi staccate dell'amministrazione postale erano muniti di tutto l'occorrente. Stessa situazione, con coperture efficienti e punti più carenti, viene segnalata un po’ a macchia di leopardo in diverse altre città e in numerosi paesi dell'isola. Dice il presidente provinciale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Sassari, Piero Scudino: «Molti sardi dovranno prepararsi a conti pazzeschi. Nei mesi scorsi parecchi Comuni hanno fissato cifre provvisorie, che ora stanno adeguando in occasione della fine dell’anno. Faccio un esempio. Alghero. A proposito delle seconde case l'amministrazione di quella città ha previsto per la prima rata lo 0,38%, per l'ultima l'1,02%. Nella sostanza quasi il doppio: chi all'inizio aveva pagato, che so io, 300 euro adesso dovrà versarne più o meno 550». Ma all'orizzonte non s'intravede soltanto il considerevole peso della nuova stangata. Secondo Scudino, altri guai operativi dipendono dall'adeguamento della casistica concreta alle fattispecie astratte previste in ciascun software applicativo a disposizione dei professionisti. «Quando si ha a che fare con canoni agevolati o con gli ostacoli che si frappongono alla raccolta di numeri e dati effettivamente aggiornati, ognuno di noi commercialisti, al lato pratico, deve superare svariate difficoltà nel portare a termine i calcoli», sostiene. «E se a tutto questo aggiungiamo che da numerosi municipi sardi le informazioni definitive sono arrivate solamente in questi giorni, l'impossibilità di preparare la documentazione con mesi d'anticipo è preclusa sin dall'inizio, con tutti gli effetti negativi che derivano dal lavorare in simili condizioni», conclude Scudino.

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