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L'unione sarda. Più soldi per la Regione

Riprogrammati i fondi comunitari per tre regioni del Sud e le Isole: in Sardegna 400 milioni su sanità, strade, scuola digitale e ferrovie

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ROMA E insomma, si fa un po' come le massaie di una volta, capaci di mettere su un pasto (e pure buono) pasticciando gli avanzi del giorno prima. Solo che in questo caso la massaia è un ministro, Fabrizio Barca, responsabile - finché dura il governo - della Coesione territoriale. Cioè dei rapporti con le regioni, e lui allora ne convoca cinque, isole comprese, e sforna un “pasticcio” da quasi 6 miliardi di euro. La fetta della Sardegna è di circa 400 milioni: ci stanno dentro un pezzo della Sassari-Olbia, uno della nuova statale 554 senza semafori, i treni veloci, la scuola digitale e qualcos'altro ancora.
FONDI VECCHI Non sono fondi nuovi, questo lo chiarisce subito lo stesso ministro, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi con Ugo Cappellacci e coi governatori di Campania, Puglia, Sicilia, Calabria. «È la terza e ultima tappa della riprogrammazione dei fondi comunitari - spiega Barca - voluta per rimettere in circolo risorse che stavano su un binario morto, e rischiavamo di perdere». Il cosiddetto Piano di azione coesione, che ha accelerato l'uso dei fondi europei soprattutto al Sud. Questo è l'intervento più consistente, vale da solo 5,7 miliardi. In parte destinati a “misure anticicliche”: sostegni alle persone (sussidi di vario tipo) o alle imprese (credito d'imposta, aiuti de minimis e altro). Riguarda però le regioni dell'obiettivo Ue detto della Convergenza, non la Sardegna. Ciò che tocca l'Isola sono i programmi che serviranno a ultimare progetti validi già avviati dalle regioni, o anche nuovi. «Puntiamo su tre priorità», riassume Cappellacci: «Trasporti, servizi di cura e istruzione. Siamo molto soddisfatti di aver aderito al Piano del ministro Barca, uno strumento che ha portato risultati concreti e per certi versi straordinari».
I SETTORI La parte dei trasporti è preponderante. Dei quasi 100 milioni per la rete ferroviaria, più della metà (57,9) finanzia l'estensione delle metropolitane di superficie di Cagliari e Sassari. Una quarantina di milioni invece rafforza il progetto che, con modifiche dei tracciati e con la gestione telematica dei binari, consentirà l'uso a pieno regime dei treni veloci per abbattere i tempi di percorrenza. Il capitolo strade prevede le risorse per completare la Sassari-Olbia (92 milioni) e il maquillage sulla 554 (30 milioni), da dove spariranno incroci a raso e semafori.
SANITÀ I servizi di cura contano su 25,6 milioni per le case della salute e quasi 10 per la domotica in favore dei disabili: dispositivi automatizzati ad alta tecnologia, che consentono elevati livelli di autosufficienza con controlli a distanza. E poi c'è l'istruzione: a parte i 61 milioni per gli edifici scolastici, sono più interessanti gli oltre 75 - suddivisi in due interventi - che vanno alla scuola digitale. È la rivoluzione delle lavagne interattive, dei tablet e dei testi di studio in “pillole” informatiche modulabili a piacimento, al posto dei vecchi libri. «Una sperimentazione nata nell'Isola - ricorda Cappellacci - e diventata progetto pilota nazionale»: va detto però che il bando relativo, revocato in estate, non è stato ancora riformulato. Anche per questo è stato necessario spostare le risorse dal Fondo sociale europeo.«Questo modo di operare - commenta il governatore pugliese Nichi Vendola - smonta finalmente i luoghi comuni sul Meridione incapace di spendere le risorse». «È un Sud virtuoso», concorda il collega campano Stefano Caldoro, «che ha fatto grandi passi avanti nelle percentuali di utilizzo dei fondi Ue». C'è da augurarsi che abbiano ragione, perché tra pochi mesi si chiuderà a Bruxelles la trattativa sugli aiuti comunitari 2014-2020. Per ottenerne di più, non aiuta avere ancora fermi quelli vecchi: e non sempre c'è un ministro-massaia.

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